Voi avete lette le calunnie, gl’insulti che mi furono scagliati contro da un uomo, che osa associare il suo nome al sacro titolo di cittadino , e disonorare la Repubblica co] farsene apostolo ; voi le avete
lette e non vi meraviglierete se io non faccio loro risposta, perchè in
alcuni casi e con alcuni uomini non si è tenuti a giustificarsi. Ma non
è così verso di voi, o Concittadini, fra i quali io vissi sempre con a-
more una vita che sento tutto l’orgoglio di poter chiamare onesta, e
coi quali non mancai di offrire il mio petto alla patria quando il do-
vere di cittadino lo volle. Innanzi a voi dunque io vengo a protestare
( e saran queste per ora e per l’avanti lo mie sole parole ) che di
altro non sono reo che di avere alzata la voce contro alcuni disordini che
mi sembravano infermare il governo e nuocere la nazione; la qual co-
sa io farò sempre, sempre al bisogno, la farò a dispetto delle calunnie
e dei pericoli, la farò pur anco sotto il minacciato pugnale dell’ assas-
sino. Sì > ecco il mio peccato ; io ho usato di quella libertà di pensie-
ro e di stampa , che alcuni forsennati vorrebbero a sé soli usurpata ,
quasiché si fosse abbattuto un despota per averne poi cento. ? Ma
troppo giusta è la mia causa, perchè io vi spenda maggiori parole in
difesa. Mi basti l’aver dichiarato innanzi all’intera città, che io rispet-
to i poteri costituiti, ma riprendo i difetti di qualunque governo ; che
io desidero al popolo felicità vera, né seguo fantasmi di menti inferme,
né agli interessi materiali sacrifico la giustizia dei diritti ; che l’Italia
nostra bramo libera ed indipendente, non da mire private condotta a
ruina ; e le minacce e le violenze non mi arrestano perchè formano la
gloria di chi le soffre , onde alla mano nemica che me le arreca vo-
lentieri perdono.
Bologna 7 Marzo 1849.
LUIGI FRATI.
Tip. Sassi.