Bullettino anticipato del Contemporaneo
BULLETTINO ANTICIPATO DEL CONTEMPORANEO
LUNEDI’ IO APRILE 1848
CXHCOX.A1LS ttSS. CAB.». OSIZZONI
MOLTO REVv SIGNORE
La prudenza esige nelle attuali circostanze che
tanto nella funzione del venerdì Santo, quanto
nell’ Exultat del Sabbato Santo si ommettano le
orazioni per Sua Maestà 1′ Imperatore e Ile di
Austria, d’ Ungheria ecc. ecc.
Vostra Sig. Reverenda si compiacerà di parte-
cipare a nome nostro a’ suoi Collega e Dipendenti
tale determinazione. E, in questa intelligenza ri-
manendo, la salutiamo cordialmente.
Bologna 4 Aprile 1848.
Suo affezionatissimo
Segnato Card. Opizzoni
BOLOGNA 4 aprile
Radetzky ha ancora sotto di sé 52 mila uomini
fra Mantova , Peschiera , Verona e Legnago ;
Giullay e Nugent stanno riunendo un corpo, fi-
nora non maggiore di 10 mila , sulla sinistra
dell’Isonzo. Il primo o si chiude nelle piazze, e
vi sarà assediato, o accetta battaglia al Mincio o
all’Adige, e sarà, sperasi, battuto; se si ritira pel
Tirolo i Piemontesi lo inseguiranno , e i Roma-
gnoli andranno ad attaccare Giullay ; questi poi
se cerca riunirsi col primo, i Friulesi eroicamente
insorti ne faranno le mosse lente , pericolose e
eruente. Carlo Alberto ha il suo quartier generale
a Cremona; 45 mila uomini lo seguono in prima
linea, ed altrettanti in seconda. L’esercito ponti-
ficio tosto che ad esso si saranno unite le truppe
toscane passerà il Po con 25 mila uomini , e
formerà ì’ ala destra dell’ esercito comandato da
Carlo Alberto.
FERRARA 6 aprile
Durando nel soggiorno di quasi due giorni che
ha fatto fra noi ha formato di tutto le colonne
civiche della Romagna e della nostra Provincia
quattro battaglioni e li ha posti sulla linea del
Pò, sotto il comando del Colonnello Ferrari vec-
chio e sperimentato ufficiale. Il corpo Franco di
Zambeccari ha passato jeri l’altro il Pò e si di-
rige verso Mantova. Così ha fatto 1′ altro corpo
franco di Castel Bolognese diretto da Budini uo-
mo intrepido , or ora di ritorno da Parigi. Tutti
quelli sulla linea del Pò anelano il momento , ed
ardono d’impazienza di varcarlo , ed arrecare
soccorso ai Lombardo-Veneti. È desiderabile che
Durando dia senza più indugiare quest’ordine.
Questa sera giunge notizia che nelle vicinanze
di Mantova gli Austriaci in otto mila sortiti da
colà abbiano avuto uno scontro col Generale Lec-
chi , e che sieno stati completamente sbaraglia-
li , colla perdita di due mila prigionieri, un Ge-
nerale e molti ufficiali – Dio faccia che sia vero –
(Corrispondenza)
MACERATA 6 aprile.
La marcia delle Legioni romane ha mosso sla-
mane alle tre per Ancona salutata da tutta la città;
a mezzo giorno è giunto il primo battaglione della
2. Legione , e alle 4 poni, gli altri due volontarj ,
che vanno ora disciplinandosi efficacemente dopo
la buona lezione ricevuta in Fuligno ? Il Colon-
nello Patrizj comanderà la seconda Legione tosto-
chè sarà compiuta in Ancona , e il Magg. Galieno
« Tenente Colonnello di questa , tutti fiore di gio-
ventù Umbra , e Viterbese. Macerata ospitalissi-
ma allo truppe di passaggio , ha dato pure una
Compagnia Civica tutta fornita di vestimenti e an-
che di fucili a fulminante di Liegi. ? Lo spirito
delle truppe è di dì in dì più fervente e animato dal-
la santa causa d’Italia. Il Gen. Ferrari è veramente
una fortuna , un regalo della Provvidenza: ma vi
ha difetto di mezzi pecuniari , ed è assolutamente
necessario che siano prontamente proporzionati al-
i-importanza di questa patriottica spedizione.
STAVO»
Il Re con suo proclama annunzia conclusa di fat-
to la Lega Italiana e prossimo a riunirsi in Ro-
ma il Congresso. Annunzia aver fatto una spedi-
zione di truppe per via di mare : una divisione
si è messa in moto lungo la marina dell’ Adria-
lieo per operare di concerto colle armate dell’ I-
talia centrale. Le sorti della comune patria, die’ e-
gli, vanno a decidersi nei piani della Lombardia ,
ed ogni principe e Popolo della Penisola è in
debito di accorrere e prender parte alla lotta che
ne dee assicurare la indipendenza la libertà e
la gloria.
8 aprile
Le nostre truppe muovono per l’Abbruzzo lungo
l’Adriatico, via più breve onde recarsi in Lom-
bardia, e prendere il nemico alle spalle.
Il 7 di linea di guarnigione in Àbbruzzo ha già
avuto ordine di mettersi in movimento e passar
la frontiera.
Nella notte del f agli 8 è partito da Capua
il 9 di linea, cui seguono l’11, il 12, il 1 e 2
dragoni, e sei compagnie di artiglieria ? Altre
due divisioni si stanno allestendo ? Pare che il
general Palma, ottimo ufficiale, comandi la pri-
ma divisione.
Altro buon numero di volontari parte da Na-
poli.
(Corrisjìondenia)
REGGIO 6 Aprile
Oggi abbiamo lettere dai confini che Carlo Al-
berto è sotto Mantova.
Alle 11 e mezza. Giungono ora le lettere e i
giornali di Milano : non abbiamo tempo se non
di pubblicare quel che ci sembra di maggior con-
to in un Bullettino del Governo Provvisorio del
5 marzo.
{Patria)
Milano 3 aprile 1848
GOVERNO PROVVISORIO
Bullettino del mattino
Le guarnigioni austriache di Padova e Vicen-
za si concentrarono nell’ esercito , che ridotto a
soli 40,000 uomini, anche coi sussidj venutigli
dal Tirolo, sembra voler dare battaglia a Lonato.
Il quartier generale piemontese ha oggi pernot-
tato a Cremona.
Arrivò ier sera da Mantova un corriere che affer-
ma non aver incontrato un gregario austriaco lun-
go la via. Grande era il risentimento de’ Manto-
vani per l’occupazione fatta dai nemici della chie-
sa di s. Andrea, mentre sgombre lasciano le caser-
me. Tutti i posti della città come i baluardi furon
pure occupati. Accertasi che gran numero di solda-
ti è negli ospizj ammalato.
Movendo verso Robeccò e Pontcvico, ove giun-
se alle 4 pom. di ieri la brigata Trotti abbandonò
gli alloggi di Soncino. Si tien certo che lascerà
quei luoghi per recarsi a Canneto. Il maggior
corpo delle truppe condotte da S. M. Carlo Al-
berto si diresse a Pizzighettone, Sorresina e Cre-
mona. Tutta la colonna piemontese si volge dun-
que su Mantova.
? Giunta ier sera da Brescia una Staffetta an-
nunciò alle prese col nemico, nelle vicinanze di
Gavardo, il corpo avanzato de’ volontari Lombar-
di- Un corpo svizzero di 500 uomini e le compa-
gnie Negri e Campcrio, in tutto 700 uomini, furon
quivi tosto spedili a proteggere i volontarj. Il Ge-
neral Bès si spinse ier mattina con tre colonne sul-
le vìe di Lonato, Bagnolo e Montechiaro, intenzio-
nato di tornare a Brescia non trovando il nemico.
Il Generale Alemandi, incaricato dal Governo
Provvisorio del comando de’ volontarj e corpi
franchi, ottenne dai medesimi piena adesione, tutù
riconoscendo che la forza dei combattenti deriva
dalla concordia e dall’ unita- della direzione.
BULLETTINO DELLA SERA
Sì narra da un corriere giunto questa manina
da Brescia che un corpo di truppe piemontesi
inoltratosi verso il ponte S. Marco sul Chiese
pose in fuga i soldati di cavalleria nemica, Ulani
ed Ussari , che vi stavano a guardia. Il ponte ,
minato , saltò , ed interruppe ai vincitori la via
d’inseguirli.
A Mantova la rabbia austriaca infierisce.
S. M. il Re Carlo _ Alberto era jer sera a Cre-
mona tra l’esultanze cittadine. Le milizie s’ in-
camminavano quest’oggi a Bozzolo.
Quest’oggi stesso , di buon mattino , un forle
distaccamento di piemontesi con artiglieria e ca-
valleria s’avviò a Castenedolo per cacciarne qual-
che migliaja di austriaci ivi acquartierati. Una
colonna di volontari secondava quel moto. Ma-
nara con Arcioni erano appostati a Gavardo spin-
gendosi innanzi per intercidere la via del Tirolo.
Seicento Bresciani eran penetrali nelle valli del
Tirolo per avvivarvi l’insurrezione. Gli avampo-
sti austriaci si ritraggono sempre davanti a’ no-
stri prodi volontari , ma pur tengono ancora la
linea del Chiese.
? L’esercito sardo passando da Cremona trasse
con se il reggimento italiano che quivi avea fra-
ternizzato col popolo. Dicesi che un corpo delle
truppe ‘ sarde siasi spinto innanzi per modo da
tagliare la via di Verona a Radetzky. Speriamo
che il primo fatto d’armi sarà decisivo e solenne.
GOVERNO PROVVISORIO
Bullettino del mattino
MILANO 5 Aprile
Sappiamo oggi solo da lettera privata che ,
verso la sera del 2, la legione lombarda Manara
respinse, sulla riviera di Salò, 1500 Croati che
volevano aprirsi una via per la Valsabbia. Ben-
ché non vi fosse forte fatto di arme, la legione
vi si fece molto onore.
Gli Austriaci sgombrarono ier notte da Mon-
techiaro, Calcinate e Lonato , ponendosi in cam-
mino per Mantova e Verona. Coli1 intendimento
di stringere d’ assedio Verona , le truppe Pie-
montesi gì’ inseguono. Un rapporto ufficiale an-
nuncia che a Montechiaro sarà questa mattina
accampato il general Bés colla maggior parte della
sua colonna. Un messo fu jeri spedito oltre Ca-
stenedolo per mettersi in relazione col Corpo del
general Trotti. Si è così dileguata la probabilità
d’una battaglia in quelle parti. Centro de’ fatti
militari saran quind’ innanzi Mantova e Verona.
Per incarico del Segretario Generale
G. Vitali
SAVOIA (Ciamlerì).
La popolazione della Città sfiduciata dall’ ab-
bandona in cui venne lasciata dalle autorità non
oppose verun ostacolo all’ entrata degli operaj fuo-
rusciti. Questi giunti in Città proclamarono la re-
pubblica ed istituirono un governo provvisorio.
Abbruciarono e distrussero ogni stemma reale, e
si fecero padroni di pubblici stabilimenti.
Il loro numero non somma a 2000 , hanno al-
loggio in Caserma , ove loro vengano sommini-
strati in abbondanza viveri d’ogni genere.
Le notizie che ci pervengono in questo mo-
mento da Chambery ci rassicurano sulla quiete
del paese.
(Concord.)
MADRID
La Capitale fu ieri sera il teatro d’una insur-
rezione. Cominciarono le prime scariche verso la
fine della passeggiata vespertina. Il Popolo si ri-
tirò subito a casa, ed i rivoltosi fecero qua e là
barricate, ed aprirono un fuoco ben nutrito ver-
so le otto. I soldati li attaccarono, da ogni parte
con grande intrepidezza. Prendevano i posti alla
bajonelta senza sparare.
I punti del maggiore contrasto Furono la Puer-
ta del sol, Carrera de S. Geronimo strada del Prin-
cipe, piazzetta della Cebada. La battaglia grossa
durò fino a mezzanotte. Gl’insorli non si arrese-
ro completamente all’una. Narvaez e tutti ministri
si mostrarono a cavallo nei luoghi del pericolo,
Con grande intrepidezza.
Furono arrestati più di duecento , i quali sa-
ranno giudicati militarmente in consiglio di guer-
ra ordinario secondo la legge del 17 aprile 1821.
Nella gazzetta di Madrid del 27 comparvero
due decreti reali. – 1 che dichiara terminata la
legislatura del 1841 – 2 che a mente dell’art; 8
della costituzione, dichiara sospese in tutta la mo-
narchia le garanzie dell’art. 8 della Costituzione.