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Milano; soprafatta dal numero de’ suoi assalitori, ha dovuto, non è che troppo vero, aprire finalmente le sue porte al nemico ed arrendersi. Si è però resa da forte , quarantamila de’ suoi
combattenti fra armata regolare , guardia nazionale e volohtarj , si sono ritirati sulle alture di Ber-
gamo e riunitisi al corpo dell’ armata Piemontese concentratasi pure oltre il Ticino , si apparec-
chiano a far pagare forse assai caro al Tedesco il piacere della vittoria fieramente minacciandolo
di ritorgli ben presto il suo temperano conquisto. I Tedeschi intanto , quantunque apparentemente
padroni di Milano , sembra che non ne abbiano altrimenti il possesso che solo di diritto ma non
di fatto. Essi non osano pernottare nelle caserme della città, ma lo fanno olio scoperto , né pub-
blici giardini o in altri luoghi aperti, e la maggior parte dell’esercito loro bivacca fuori delle sua
mura. La fiera rassegnazione de’vinti cittadini, rimasti tuttavia in Milano, incute loro spavento
temendo ad ogni momento veder rinnovarsi le terribili cinque giornate di Marzo.
zz: Brescia fortificatasi, e guardata da una forte mano di valorosi capitanati da Zucchi, non
fu per anco attaccata dal nemico ; ma ove lo sia, è disposta a disperatissima diffesa.
zz: Venezia , questo inespugnabile baluardo della indipendenza Italiana questo centro in cui
tutte le speranze d’ Italia si appoggiano non solo si mantiene e continuerà sempre a mantenersi do-
glia di sé medesima e dell’ Italia , ma nella forza dell’ operare unisce la presenza del consiglio.
Nicolò Tomaseo fu testé mandato dal temporario dittatore di quella repristinata Repubblica a
invitare di ajuto la Francia; e il Presidente dell’assemblea Nazionale francese accolse 1’inviato Ve-
neto colle maggiori dimostrazioni di simpatia e d’interesse. Quali ne saranno i resultati? Vedremo.
Italiani! noi vi consigliamo però a non confidare nelle simpatìe di nessuno. Invochiamo pure
il braccio di Francia e di Svizzera , sole Nazioni nostre naturali alleate , se la forza del nostro
non basta a ritenere che il comune nemico venga definitivamente cacciato d’ Italia , ma non e’ illu-
diamo alle espressioni del loro buon volere e sopratutto non ci addormentiamo allattati dalle loro
promesse. Siamo sempre noi i primi a difTendere noi medesimi e i nostri diritti ; che 1′ alleato ci
trovò sempre pronti ed armati nella dura lotta a cui lo invitiamo intervenire come ajuto ; che a
noi stessi, primi, sia sempre il merito e l’onore della cacciata oltre l’alpi dell’ostinato Tedesco-
Che se la bisogna si dovesse terminare con un intervento diplomatico, con una purificazione, che
i pattiche le condizioni di questa pace siano sempre presentati da noi o dai noi almeno sanzionati;*
primo e indispensabile di questi patti sia lo sgombro del Tedesco, da tutto il territorio italiano,
senza eccezione, senza riserva. Se no ; Italiani torniamo alle nostre barricate , alle nostre campane,
al valore de’nostri bersaglieri al furore disperato del nostro popolo…. evinceremo sempre. Stia-
mo avvertiti che la diplomazia meno cura il diritto di giustizia che la volontà del più risoluto.
Guaj a Noi se dovesse trovarci deboli o incurj! Il sagrificio e la Vergogna sarebbero sempre per
Noi. L* unione presieda intanto fra noi ; che 1′ attrocità ci animi ; che nessun riguardo di partico-
lare interesse ci trattenga o guasti lo scopo unico del nostro operare, eh’è quello di acquistarci la
Nazionalità e V Indipendenza senza limiti, senza condizioni. Guai a chi ci contrasterà direttamen-
te in questo santo principio! allora sarà che dovremo, scrivere sul nostro Vescillo Nazionale: CHJ
NON E CON NOI È CONTRO DI NOI. Ma speriamo che ciò non abbisognerà. Italiani! ramo-
te della patria il salvare l’onore della nostra Nazionalità, la nostra Indipendenza, è il primo do-
vere dell’ uomo onesto. Chi oserà mancarvi fra noi ?
zzi. Lyon fu stabilita come punto intermediario in cui si tratterrà della pacificazione fra l’Ita-
lia e 1 Austria. Le Potenze che interverranno sono colla Francia , 1′ Inghilterra e la Germania. E
I Italia no? L’Italia la prima interessata nella grande questione o non s’interpellerà o si farà rap-
presentare da un qualche Commissario , prò forma ? Italiani ecco come si comincia già a guardarvi
come popolo vinto a cui s’ impongono e non si chiedono le condizioni di un pacificamento. Cuti
a Noi se non grideremo alto contro una tale violenza ! più ancora se però insisteremo a voler gai-
fi per intiero i nostri diritti ! Non solo non saremo nazione giammai , ma in luogo di un solo padro-
ne, come prima avevamo, ne avremmo aquistati tre!!
zzi II Maresciallo Welden promise di sgomberare dal territorio Pontificio , salvandosi solo il di-
ritto di occupazione della Fortezza di Ferrara e conservare cosi lo stata quo e questa sua generata.
toncessione mette però la condizione che i Pontificj non debbano prendere alcuna parte nella guer-
ra di Lombardia I A Voi Pontifici, e Voi prodi Bolognesi, è questa una condizione ?
= Pare che sia base delle trattative di pace lo smembramento del Veneto sino all’ Adige che
formato in stato libero rimarrebbe sotto il protettorato Tedesco!! e neppure si chiede a Noi se na
saremo contenti !!
zzi L’ armata tedesca in Italia si fa sommare dalla gazzetta di augusta , sempre interessata a
?paventarci, a circa i3o,ooo di ogni arme e di ogni fatta con 180 bocche di cannoni di ogni ca-
libro. L’Italia conta aa milioni circa di abitanti, di cui sempre un sei milioni capaci a portar*
le armi e con altri ia milioni capaci a formar barricate e gittar sassi e tegole sul nemico che o-
sasse avventurarsi nelle nostre città. ,
Zzi In forza della guerra che si è ora accesa fra la germania e 1′ Hositein Slewig, 1′ Austria ,y^'””,
come formante parte della Nazionalità Germanica, deve somministrare per suo contingente all’ ar-/^0?N’*
mata confederata due divisioni d’ Infanteria una brigata di Cavalleria e il treno e artiglierie r*la*vO£~’
tive. Di dove può ritirare esse queste truppe Se non dall’Italia? Non sarebbe questo un motivo per
an giusto presentimento cerca formare una pace con Noi ? E noi non sapremo approfitarci del Tao-
taggio di questa sua nuova posizione? e tuttavia si vorrà imporci condizioni obbrobriose quasi che
i più deboli fossimo sempre noi? E noi le accetteremo?
Oh ! Tedeschi Italiani non cantate ancora vittoria.
Bologna li 22 Agosto 1848 Tipi delle Muse

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Estremi cronologici: 1848 agosto 22
Segnatura definitiva: MRI1333
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 34X22 cm
Colore: bianco e nero
Tipografo (ente): Tipografia delle Muse
Lingua della documentazione: italiano
Note: Data e luogo di emanazione.
Descrizione del contenuto: Incipit: Milano; soprafatta dal numero de' suoi assalitori, ha dovuto, non è che troppo vero, aprire finalmente le sue porte al nemico ed arrendersi...
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