Il fausto arrivo in bologna del cavaliere generale Massimo D’Azeglio

IL FAUSTO ARRIVO IN BOLOGNA
DEL CAVALIERE GENERALE
MASSIMO D AZEGLIO
DIALOGO
FRA PASQUINO E HARFOR10 DI ROHA
B.
Mar. Buon giorno, Pasquino.
Patq. Che novità, Martorio mio, venirmi a ritrovare a quest’ora dopo tanto tempo?
Mar. Che vuoi, mi sono stanco di starmene là come un’imbecil-
le a sedere nel Campidoglio: prima mi divertiva a leggere
qualche gazzetta, o lettera del giorno, ma ora che hanno
rotti li telegrafi, e le corrispondenze, è proprio un morire
d’ inedia, perciò m’ alzo di buon’ ora per raccogliere qual-
che novità da quelli che incontro.
Patq. Ne rechi di buone e di cattive?
Mar. Non saprei come chiamarle, p’erchc in oggi bisogna anda-
re molto adagio.
Patq Spiegati una volta, e non più da oscurantista come nel
1848, che mi facesti spolmonare per convertirti ?
Mar. Tu dici bene… ma…
Patq. Ma… ma… un corno ! un par tuo non deve aver paura.
Mar. E se mi cacciano via dal Campidoglio dove mi sono tanto
ingrassato ?
Patq. Troverai miglior pane e meno brontolato…..
Mar. E dove?
Patq. In casa della signora Giustizia.
Mar. E dove si trova al presente la Signorina ?
Patq. Bisogna fare qualche miglio, oltrepassare qualche cordo-
ne , in mezzo a densa oscurità, e poi eccoli al chiaro in
mezzo a deliziose pianure ; vedrai la Signora intenta a rac-
corre de’ vaghi fiorellini verdi, bianchi, e rossi e regalarli
a chi li merita
Mar. Eh ! furbo mio, ti comprendo ; mi mandi in Lombardia a
fare il soldato.
Pas. Puoi fermarti anche prima.
Mar. Se fossi matto! In Toscana, in Romagna! Se mi prendono
per uno Svizzero, buona notte ! Dopo il fattarello di Perugia
ci è poco da arrischiare.
Pat. Se sci galantuomo, là sei più sicuro di tutti.
Mar. Ma siccome pretendono che la facenda sia venuta di qua;
così non vorrei esser conosciuto all’ odore di Campidoglio,.*.
passare… mi capisci… ”
Pas. Per uno Spione? ,. “”^
Mar. Appunto. ‘–1 ~’r>’ ;:’j
Pat. La ti sta bene– io ebbi sempre una sola faccia , me
l’hanno rotta si, ma non l’ho per questo mai rivoltata, e so-
no rimasto al mio posto, all’ aria fresca, e perciò da tutti
rispettato e benvoluto; tu invece, per paura di bagnarti il
muso, sei entrato nei Palazzi fra le sale addobbate a fare il
poltrone e l’ aristocratico. Bada che “queste cose non sono
più in uso.
.Mar. Purtroppo me ne accorgo, e ti assicuro che non ne sono
troppo contento: ma come rimediarvi?
Patq. Si abbandona il rancidume, e si diventa un buon Italiano,
ma Italiano senza paura.
Mar. Ah ! Pasquino mio, è troppo tardi, non saprei come fare,
eppoi non mi crederebbero più.
Patq. Asiiione, e non sai cosa sia il Mondo, e come facilmen-
te s’inganni? Sai quanti applaudiscono alle cose del giorno,
si fauno tenere per ardenli progressisti per veri Italiani,
mentre invece avvelenerebbero cogli occhi tutti gì’ innova-
tori e gli amici del progresso…. Eppure queste banderuole
Tipografa di S. Tommaso d’ Aquino. ? (S’ i
ù’ ogni vento sono quelle che fanno più fortuna , e mangiai»*
più degli altri.
Mar. Voglio fare lo stesso io, e andarmene a cercare fortuna
sotto un cielo migliore. Potessi trovarmi in Bologna, oh 1 U
feste, oh le allegrie ! ! dicono sia già arrivato Massimo
d’ Azeglio !
Patq. Cospetto ! ora si che vedremo di cose belle, e molti di
questi invidiosi per la bile avranno bisogno di prendere
un purgativo di pagliano.
Mar. Sai niente che cosa sia venuto a fare ?
Patq. Amico mio, tanto questo bravo Signore, quanto li suoi
garbatissimi Padroni che lo mandano, hanno il costume dì
non dire mai li fatti loro a nessuno, ma sono certo che non
senza gran motivo sarà arrivato, e presto ne vedremo gli
efretti.
Mar. In verità ne rimanga sorpreso, perchè tutti dicevano che
non sarebbe più venuto.
Patq. Spiriti maligni e rabbiosi del bene e del riscatto dei po-
poli hanno inventate le più strane novelle, per disseminare
la diffidenza, e il malumore; ma anche per questa volta in-
ghiottiranno la pillola, e guai per questi codardi!
Mar. Eh ! Eh ! come t’ inquieti !
Pasq. E ne ho ragione : sono vecchio è vero, ma pure mi piac-
ciono le novità e le cose belle, e sarei molto più contento
di vedere questi poveri paesi diretti e governati da gente che
abbia il naso lungo, e ne conosca il bisogno, tenendo
per base la giustizia, non il dispotismo e la tirannide.
Mar. Dunque vorresti esclusi li….
Pasq. Li figli delf oro, e dell’ orgoglio.
Mar. E chi sono costoro ?
Pasq. Imbecille , non li conosci ? quelli che fan mercato delia
giustizia, che ingrandiscono il loro regno sulla schiavitù dei
popoli quelli infine che sotto il manto della loro sicurezza e
del comun bene ordinano le più orribili barbarie, e gioisco-
no alla vista della confusione e del sangue.
Mar. Bagatelle se ho capito!! Ma Pasquino mio , metti il naso
in certe cose, che se ti ascoltano, la vai a passar male.
Pasq, lo non sono figlio di paura, e la canto come la sento, per-
chè infine qui ci vuole una buoua conclusione, altrimenti
non si dura più a vivere.
Mar. Questo lo capisco ancor io, ma…
Pasq. Ma…. ma…. vedrai che si accomodano le cose ! Senti be-
ne: Napoleone, Emanuello e Cavour sono tre teste migliori
della tua e della mia , ed anche di qualcun altro, e il (oro
rappresentante ha tanto sale in zucca da condire assai bene
anche chi non ne avesse piacere ; e li assicuro, che redreun»
de’ bei lavori.
Mar. Quando sia così, me ne ritorno nella mia tana ad atten-
dere con fiducia ima qualche novità.
Pasq. Farai molto bene.
Mar. Allora, Pasquino mio, addio.
Pasq. A buon rivederci, Marforio; preparati a sentirne delle bel-
le e allora tremerai da me, che le ne farò la spiegazione ;
per ora ti basti ? di unirli a lutti i buoni e dire: Evvìv»
Massi aio d’ Azeglio !
Mar. Evviva pure. Addio ! , .
ntfndc salvato il diritto -di proprietà). Con permuto.

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Estremi cronologici: 1859 luglio 12
Segnatura definitiva: MRI1343
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 32X23 cm
Colore: bianco e nero
Tipografo (ente): San Tommaso d'Aquino da San Domenico, tipografia. Bologna
Lingua della documentazione: italiano
Note: Nota manoscritta sul verso del foglio: li 12 luglio 1859.
Descrizione del contenuto: Incipit: Mar. Buon giorno, Pasquino. Patq. Che novità, Martorio mio, venirmi a ritrovare a quest'ora dopo tanto tempo?...
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