L’Italia piange

L’ ITALIA
Piangi, si piangi, misera Italia, che largo motivo di
spargere copiose amarissime lagrime ti somministrano
le tante sciagure che una appo l’altra inaspettate piom-
barono sopra di te , e ti ridussero nella misera condi-
zione in cui ti trovi. Piangi si piangi sui tuoi disastri,
ma in pari tempo piangi pure sui tuoi falli.
Piangi, Italia, sulle persecuzioni, sugli esigli, sui
patimenti sulle carcerazioni di tanti generosi tuoi figli,
che osarono tentar di redimerti dalla schiavitù ‘, ma
piangi eziandio sulla indifferenza colla quale accogliesti
que’primi sforzi, sull’apatia in cui giacesti, sulla tra-
scuratezza tua per que’ forti che lasciasti in balia del
barbaro oppressore.
Piangi sulle stragi di pacifici inermi cittadini in più
luoghi commesse da una feroce soldatesca avida d’ oro
e di sangue j sulla sorte d’ illustri persone strappate dal
fianco de’ palpitanti genitori, delle tremebonde spose
per servire di ostaggi a un sospettoso governo ; ma
piangi in pari tempo sulle vili adulazioni con che in-
censavi chi ti calpestava, sull’ abbietta tua rassegna-
zione alle misure dispotiche , agli atti tirannici che si
andavano moltiplicando : rassegnazione che sempre più
rendea l’oppressione baldanzosa, e secura nella sua
forza, e nella tua inerzia.
Piangi le vittime delle immortali cinque giornate di
Milano, le atrocità in quella memoranda circostanza
commesse dal furibondo Croato, le donne i fanciulli
con orrenda inumanità scannati ; ma piangi pure il ri-
provevole riposo, cui ti abbandonasti dopo i gloriosi
fatti di quella eroica città ; 1′ intempestiva persuasione
cui ti affidasti , che non restasse più niente da fare, e
che senza bisogno d’ altri sforzi lo straniero fuggito
sarebbe dal tuo suolo.
Piangi sulle rapine delle sostanze de’ tuoi abitanli ,
sui templi invasi e convertiti in nidi d’ogni sozzura,
sui sacrosanti altari profanati, sulle sacrileghe mano-
missioni di quanto v’ha di più venerando; ma piangi
ancora sulla tua stoltezza in non saper discernere gli
amici tuoi , dagli occulti nemici che ti si presentavano
quali caldissimi tuoi partigiani, che li adulavano , e
che strascinavano di errore in errore, preparando co-
si 1′ intiera tua rovina.
Piangi sulle vedove orbale de’ lor mariti , sui ca-
denti padri privi dei figlj eh’ esser dovevano il loro
sostegno , sui figli immersi nella miseria per 1′ imma-
tura morte dei genitori : piangi sulle vergini contami-
nate, sulle tue donne fatte scopo di sfrenala libidine ,
e quindi di barbarie inaudita: piangi sugi’ incendiati
già fiorenti villaggi, sulle case saccheggiate, sulle di-
sperse popolazioni. Ma piangi in pari tempo sulle in-
veterale interne tue divisioni , sulle gare cittadine, sul-
le pretensioni municipali, sulla incomprensibile tua o-
sliuazione nel non voler mai prendere esempio dai lem-
pi passati, nel non voler mai ben penetrarti che la
sola unione può renderli forte , rispettata , e temibile
dallo straniero.
Piangi sul sangue inutilmente versato dai prodi
PIANGE
che accesi di patria carità , da desìo di gloria , da ve-
race premura per la tua indipendenza accorsero sui
campi d’onore, ed ivi perirono per la più bella e la
più santa delle cause , vittime invendicate dell’ imperi-
zia , e forse anche di altra più turpe scellerata com-
binazione ; Ma piangi nello stesso tempo sulla tua ce-
cità che ti condusse a dar ascolto ai consigli, alle sug-
gestioni di falsi profeti, che lungi dal porti in avver-
tenza degli errori in cui cadevi , magnificavano tutto
ciò che da te si faceva , e con lusinghieri discorsi non
altro ti annunziavano che gloria , felicità , e grandezza.
Piangi sull’ abbandono in cui |i han lascialo coloro
che reputavi tuoi amici , e che anzi si scuoprono tuoi
nemici crudeli ; piangi vedendo che profittano delle an-
gustie in cui sei caduta, per vieppiù calpestarli. Ma
piangi eziandio del non aver fatto senno dell’ esperien-
za che pur doveva esserti maestra , e che insegnavali
a fidar soltanto iu te stessa , e nou mai sull’ appoggio
di chi comunque prodigo di melate parole , di gran-
diose promesse non altro conosce che i calcoli del pro-
prio interesse, e a quello in ogni tempo e in ogni cir-
costanza sacrifica chi ha iu lui riposto sua fiducia.
Piangi sulla tua desolazione , piangi in vedere i tuoi
nemici arricchiti delle tue spoglie, ridotti a schiavitù
i più caldi tuoi sostenitori , le tue ricchezze falle pre-
da dell’ingordo insaziabile straniero, devastati i san-
tuari , dispersi , perseguitali, scannati i sacerdoti ; ma
piangi ancora sulla facilità con cui prestasti fede ai
maligni ; sulla scioperatezza tua nello immergerti infe-
ste, in tripudi, i cantici di gioja, quando era anzi tem-
po di dar bando ad ogni pensiero che di armi , e di
guerra non fosse,-sull’esserli addormentata iu una pie-
na sicurezza quando all’incontro cresceva il pericolo,
ed era necessaria la più esatta vigilanza, la più attiva
energia.
Piangi nel vederti fatta oggetto di derisione a tuoi
nemici , nel vederli spregiata da chi poco innanzi con
adulatrice arte ti acclamava ; nel vedere nemici e finii
amici battere palma a palma sulla te» ignominia , e con
crudele scherno esclamare: Ed è questa la terra de’
forti , la terra feconda d’ eroi , la terra che si vanta
la madre d’ogni virtù, tipo di gloria, e splendore?
Ma piangi pure , e versa amare lagrime su tante pessi-
me scelte che facesti di chi dovea guidare i tuoi de-
stini, o nei consigli, o nelle battaglie, di avere scioc-
camente creduto che chiunque elevava più allo la voce,
chiunque accozzava frasi pompose , chiunque li adula-
va , dovesse necessariamente riuscire valente legislatore,
ottimo condottiere di eserciti. Piangi sul tuo disingan-
no nel vederli delusa, tradita dalla imperizia, dalla te-
merità, e dalla frode.
Piangi, Italia, e spargi d’immonda cenere il capo,
e dalle tue sventure impara la via che devi seguire, se
Dio mosso a pietà dall’amaro sincero tuo pianto si com-
piacerà di far suonare efficacemente l’ora della tua com-
pleta , verace, e non effimera rigenerazione.
Tip. Tiocchi.

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Estremi cronologici: s.d.
Segnatura definitiva: MRI1400
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 34X22,5 cm
Colore: bianco e nero
Tipografo (ente): Tiocchi, tipografia. Bologna
Lingua della documentazione: italiano
Descrizione del contenuto: Incipit: Piangi, si piangi, misera Italia, che largo motivo di spargere copiose amarissime lagrime ti somministrano le tante sciagure...
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