Seconda accademia di pose plastiche

SECONDA ACCADEMIA DI POSE MASTICHE
Questa grande Accademia si comporrà di Pose
Plastiche, i cui argomenti saranno desunti dagli
ultimi avvenimenti della guerra dell’ indipendenza, e verranno rappresentate dagli stessi rispetta-
bili personaggi che in essa si presero disgraziata-
mente Ja prima parte. Il retratto dell’ Accademia
sarà erogato a vantaggio della cassa italiana, de-
stinala a raccogliere le somme che pagheranno il
debito pubblico austriaco.
È uscito alla luce il Programma dell’ Accade^
mia così concepito:
PARTE PRIMA
I, Ladri di Pisa, scena spettacolosa eseguita da
una certa spada d’Italia e dal Feld-Maresciallo
Radetzky.
II, La famosa scena del servitore che dice: Par
che lavori ma non lavoro; e del padrone che ri-
sponde: Par che ti creda, ma non ti credo. ? Po^
sa plastica eseguita dal governo toscano in atto di
prepararsi alla guerra dell’ indipendenza, e del
popolo toscano in atto di scuoter la testa con a-
ria di dubbio.
III. Il delfino che porta ij tonno nella rete, e poi
ce lo lascia} scena marittima eseguita ec.
IV. I soldati che giuocano ai dadi la veste di
Cristo; scena eseguila dal general Cayaignac, da
lord Palmerston e da alcuni diplomatici austriaci.
In fondo della scena si vedono Guizot? Metter-
meli e Luigi Filippo,
PARTE SECONDA
I. Il trionfo della sincerità e della fermezza.
G-ruppo di maraviglioso «fletto eseguito da Ferr
dinando di Napoli in allo di ricevere le congra-
tulazioni dei popoli italiani che !o portano sulle
braccia, e gli gridano: Ti dia la rabbia ! almeno
tu hai dello sempre in una maniera !
II. Geremia che piange sulle ruine di Gerusa-
lemme, ossia Gioberti che piange sulle ruine del
principato d’Italia. Fatica particolare del filoso-
fo piemontese.
III. Alcuni bambini che giuocano insieme d’ a-
more e d’accordo, con la dichiarazione di giuoT
care per chiasso, e che dopo la partita si dicono;
Rendimi i miei santini e io ti renderò i tuoi noc-
cioli. Quadro pussinesco eseguito con molta inge-
nuità da alcuni generali italiani e da al(ri gene^
rali tedeschi. Nella scena si vedono in lontananza
Peschiera, Treviso, Vicenza, Milano ec. ec.
IV. Un ciuco che medita con profonda atten-
zione sul luogo dov’ è cascato un’ altra voL
ta; scena ( scusate la comparazione ) eseguila
dai popoli italiani che guardano sui libri dei dot-
trinari e dicono: Che cosa ci avete dato ad inten^
dere! ! !
ARBASSO I CATTIVI VESCOVI
Bravo si g. Demetrio Mircovich; voi avete mani-
festata una bellissima idea, e Sior Antonio Rioba
vi fa le sue congratulazioni, e vi batte le ninni.
Rravissimo, signor Mircovich: abbasso i vesco-
vi! abbassoi vescovi! Pifferi e fischi per far loro
dimostrazione, per ricrearli con un poco di musica.
Abbasso i vescovi, ma non tutti per altro.
Abbasso i vescovi, che eletti e favoriti dalla
polizia austriaca, sono adesso dell’Austria fau-
tori. Abbasso iyescovi, che s’immischiano nelle
cose terrene per sovvertire la coscienza dei po-
poli, per ribadire le catene che li tengono schiavi,
Come c’entrano codesti Monsignori, codesto
Eminenze negli affari politici? Sono eglino mini-
stri di Dio o ministri dei re? …
Incensatori dell’Austria, panegiristi dell’asso-
lutismo, apostoli della tirannide, nemici d’ogni
più naturale libertà, a tutti costoro venivano da-
gli agenti imperiali e regi affidati con pronta de-
liberazione gli episcopali, e di essi facevansi tanti-
abbietti strumenti di spionaggio, di gesuitismo,
di repressione.
Abbasso codesti vescovi, abbasso. Essi non
predicano adesso in favore della libertà perchè il
clero non deve attendere che alla chiesa, ma ben
sotto il dominio austriaco predicavano in favore
della schiavitù, come se questa partisse dall’evan^
gelo.
Abbasso codesti vescovi giallo-neri! Abbasso
codesta abbietta ipocrisia.
Iddio, signori miei, non permette, Iddio non vuole
che i diritti dei popoli sieno conculcali dai re;
Iddio né permette né vuole che al capriccio, all’
ambizione di pochi abbiano a sottomettersi i vo^
Ieri dei più- Chi predica una tal religione non è
ministro di Dio ? egli è ministro del diavolo ?
egli serve ai tiranni.
Scrivo mia predica da quaresima, lo capisco;
ma l’argomento mi tocca il cuore; imperocché è
doloroso oltremodo il vedere farsi banditore di
empietà, di menzogne, chi dovrebbe essere con-
sigliera di pace e di libertà; chi ai favori, ai titoli,
ai nastri, elargiti dai grandi, dovrebbe preferire
l’amoro semplice ma sincero dei popoli.
Abbasso i vescovi, che impedirono partecipasse
il clero o per via della parola dal pergamo, o col-
l’opera seguendo le armate, alla guerra della
indipendenza italiana; e si sostituiscano in loro
vece que’pochi sacerdoti che coraggiosi affronta-
rono i disagi e i pericoli delle battaglie appunto
per ciò che, riconoscendo essere giusta la nostra
causa, vollero santificarla e renderla vieppiù so-
lenne colla religione di Cristo.
Abbasso i vescovi che scacciano i preti liberali;
abbasso i vescovi che si lasciano aggirare dalle
mene dei gesuiti.
Abbasso i vescovi dalla tromba e dal portavo^
ce : fischi e pifferi per festeggiarli !

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Estremi cronologici: s.d.
Segnatura definitiva: MRI1426
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 27,5X19 cm
Colore: bianco e nero
Lingua della documentazione: italiano
Descrizione del contenuto: Incipit: Questa grande Accademia si comporrà di Pose Plastiche, i cui argomenti saranno desunti dagli ultimi avvenimenti della guerra dell' indipendenza...
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