Lettera autografa del Maggiore della I.a legione romana…
LETTERA AUTOGRAFA
del Maggiore
SCRITTA DAL CAMPO DI VICENZA
dando ragguagli precisi dell’ultimo fatto d’armi
ESTE la giugno
Ti scrivo che sono sano e salvo, ma credevo bene di non
scriverti più. Il pericolo che ho passato, era tale che sperava bene che una palla mi cogliesse. Ecco il fatto in breve, perchè
mi manca assolutamente il tempo di scriverti a lungo , e la
posta parte a momenti.
La mattina del giorno io si sapeva che il nemico si
f avanzava sn tulli i punti. Ognuno era stato messo al suo pò-
| sto. Alla i. Legione Romana, ch’io comando, era toccato il
posto più poricoloso e meno difeso di l’orla Padova col lato
drillo e sinistro. Alle io circa ant. cominciò fatlàcco il più
formidabile, che si sia mai veduto su tutta la linea della città.
^Una forza di olire 4oooo uomini con 80 pezzi di cannone
cominciò a bersagliarci. Porta Padova sembrò presa di mira,
e la Legione Romana in ispecie il i. Battaglione è assalito
furiosamente. Le palle , le bombe , le gnanate , i razzi alla
congreve piovevano come grandine ; ed io correndo da una
barricata all’altra per animare i miei era il più esposto, per-
. che bisognava traversare una lunga strada, ove le palle ve-
nivano sempre dirette da una batteria, che gli Austriaci ave-
vauo piantato contro la nostra povera barricata. Anche noi
con varj pezzi di cannone rispondevamo corragiosamente. In-
somma abbiamo sostenuto per più di io ore nn fuoco il più
accanito su tulte le barricale a noi affidate. Alla Porta da
noi difesa durò sempre il fuoco finché il nemico seguitava.
Finito le monizioni dei Cannoni ci siamo difesi colle fucilate”
in modo mirabile: tutti si sono portati eroicamente. Riguardo
a me devo dirti quello che per modestia tacerei agli altri che
ho fatto quello di cui forse non mi credeva capace. Fin dal
principio ho animato i miei alla barricata del Borgo di Porta
Padova, che era il più esposto , e sempre mi sono trovato
nel luogo il più pericoloso. Finalmente son vivo perchè non
dovevo morire. Duo Cannonieri Svizzeri ed uno Trevigiano
mi sono morii al fianco. Di feriti non te no parlo , perchè
molli lo furono accanto a me. Povero Del Grande nostro Co-
lonnello nel traversare una strada verso 1′ una pomeridiane fu
colpito da nn razzo che lo fracassò e mori all’islanle. Porlo
con me il cadavere in Roma. Morelli Maggiore f,i ^gher-
mente ferito, e si dovelle iitirare. Rimasi solo al ballo , ma
ti giuro che ho fatto (ulto ciò che il dovere m’ imponeva.
Leonini chirurgo Maggiore fu il primo ferito, ed ebbe rolla
una gamba da una palla mentre volea curare un giovane ,
che avea pure una gamba rolta. Egli è rimasto a Vicenza.
Ad onta di tulio ciò i Svizzeri e- la Legione Gallieno perdel-
tero h} posizioni dei monti e questo unilo alla mancanza delle
munizioni fece sì che il Generale fu obbligalo a capitolare
in questi termini.
? Evacuare la Città, con tulli gli onori militari armi ,
bagagli, ec.
,, e ritornare al proprio slato con obbligo di non prender la
? armi conlro i Tedeschi per 3 mesi.
,, Il General Tedesco ci chiamò pugno di eroi e ha
,, confessato che tali condizioni non faceva che a truppe così
,, coraggiose.
Eccoci però al solito, che dopo aver fatto quanlo si po-
teva, la cosa è finita male. Con altra sentirai il reslo.
Fra 3 giorni saremo a Ferrara, e là attenderemo le di-
sposizioni del Governo.
P. S. Feci una sortila dalle berricate perchè i Tedeschi
erano vicinissimi ed in quel punto li abbiamo fugati , uccisi
diversi, e fatti 12 prigionieri. Fra gli uccisi vi era un Colon-
nello, di cui io presi la spada. B. G.
(STABILIMENTO TIPOGRAFIflO DELLE SCIENZE DI B. Z. PRESSO IL TEATRO VALLE N.°13.