La rinunzia di Pio IX al pontificato
LA RINUNZIA
DI
PIO IX
AL PO NTIFIC ATO
Da una corrispondenza dì Gaeta si dice che il S. Padre nel radunarsi de’ Cardinali, esponesse vivamente ai medesimi lo stato in cui si trovava lo stato romano , lamentando in pari tempo la propria
situazione- Il cardinale Antonelli , quale non lo la-
scia mai solo ma lo segwe, come 1 ombra del suo
corpo, fu il primo a rispondere , dicendo: ehe non
era stata cosa ottima abbandonare la Capitale dopo
i terribili trambusti del giorno 1 5 e 1 6 Novembre ,
mentre la persona di Sua Santità non era , più si-
curo in un luogo, dove tutto ispirava anarchia. Che
ora si dovesse istantaneamente provvedere ai mezzi
onde reprimere la baldanza di pochi faziosi , e né
altro mezzo esservi a ciò , se non invocare 1′ inter-
vento straniero, il Santo Padsc a questo rispondeva ,
che , se in Roma regnava 1′ anarehia, al che però
non poteva prestar fede, e che se ciò avveniva per
causa di pochi, non vi era luogo a chiamare uno
straniero intervento , mentre sarebbe miglior «osa a-
prirc delle trattative , e così accomodare una causa
che evrteva fra il padre, e i figli. Un altro Cardinale
allora rispose , non essere eosa degna del loro ona-
re aprir trattative con una mano di ribelli, ma che
solamente colla forza armata si dovea ritornare
sul trono , schiacciare e ilisperdere la razza dei li-
berali altri condannandone alla morte, altri ricacciar-
li nelle fortezze , ed altri infine condannati a per-
petuo esiglio. Che la truppa fosse tutta disciolta , e
lo stato fosse guardato solamente da truppe tede-
sche insino che , ridotti nella miseria , ne più ca-
paci a sollevare il capo fossero costretti ad applau-
dire al nostro passato governo. Le parole di questo
demone vestito di porpora dieesi, che facessero fre-
mere il S. Padre , il quale rispose . che mai sa-
rebbe giunto a questi eccessi. II popolo romano ,
soggiungea , mi ha tlato troppe prove di afflizione,
e di amore. Esso rendeva grande ed immortale il mio
nome per tntto il mondo. E cosi avessi sempre dato-
ascolto alla voce sua, ne mai udite le parole di quel-
li che cercavano calunniarlo, come ora sarei i. Prin-
cipe il piti felice della terra. ? Oh mai avesse pro-
nuncialo , ripigliava un altro Cardinale, la parola
del perdono, come noi ancora regneremmo , come
sempre abbiamo regnalo su questo popolo , ohe pu-
re si chiamava felice nella sua schiavilù. Guai a ehi
solleva- anche per un momento il giogo dal loro coi-
lo ! ? Questo fu fatto dalla Santità vostra , dun-
que a questo si vuole rimediare. Si chiami il te-
desco , come si fece nel 31 , e vedrete tutto ri-
tornare ncll’ ordine , voglio dire nell’ antico sistema.
Chi avrebbe coraggio di opposri ? e guai se alcuno
lo tentasse. I popoli delle romagne sanno per pro-
va di che tempra siano le armi tedesche. Non vi e
tempo da perdere , la S. Vostra deve segnare l’in-
tervento .straniero. Pio IX alzandosi disguortsamente
rispose ? Non sarà mai vero, che la mia destra se-
gni questa invocazione fatale. Io voleva rcgnaic sovra i
i m’ei popoli , come un padre amoroso regna su i
proprj figli , e poiché ora questo mi è tolto , e si
vuole forzarmi a cose repugnanti al mio carattere,
eccovi il triregno , altri se lo einga, io vi rinunziò
se deve . astringermi a segnare la condanna de’ figli
miei ? Un Cardinale allora rispose. Voi non po-
tete deporre qnel triregno, ne noi vi acconsentiamo.
Prima rivendicate i nostri diritti , riconduceteci do-
ve ci trovaste , quando foste eletto a Pontcfioe , ed
allora potrete deporlo , allora soltanto sarete il pa-
drone di abdicare. Rivogliamo tuto per intero il no-
stro temporale dominio. Non più costituzioni , non
più concessioni di sorta ; i papi hanno regnato sem-
pre dispotici , e tali sempre dovranno regnare. Se
foste il primo a squarciare la benda ai popoli , sia-
te il primo a riporli in catene.
Il Santo Padre , però non si sgomentava a
questo parlare , ma sempre risoluto , e fermo , ri-
cusò sottoscrivere qualunque straniero intervento , e
quella ragunanza di barbari si scioglieva , senza a-
ver ricavato alcun frutto, andando a divorare altro-
ve quella rabbia infernale che gli lacera il cuore.
Questi sono i sentimenti del S. Padre, e dei
Cardinali , i quali nulla nulla curando Io spirituale
ad altro non anelano , se non a riporcr sotto il gio-
go di ferro per cui abbiamo sofferto tanti anni , e
di cui oggi , la Dio mercè ne siam liberi repubbli-
cani forti al gran cimento,e tutti uniti preghiamo per
Pio, e colle armi distruggiamo i nemici della nostra
rigenerazione. Viva la Repubblica, viva la fratellanza
——- Tip. Via Seminario N. 103. ¦——-