Notificazione sul cimitero della certosa
NOTIFICAZIONE
SUL CIMITERO DELLA CERTOSA.
tÀRLO del Titolo di S. Bernardo alle Terme delta Sacra Romana Chiesa Prete CARDINALE OPPIZZONI
per Divina Misericordia ARCIVESCOVO di Bologna.
La Chiesa di Gesù Cristo seguendo lo Spirito di Dio, e la tradizione de’ Padri ebbe sempre gran cura de’ Morti. Madre amorosa ceni’ è , non lascia d’aver ognora presenti i suoi cari Figliuoli tutto che passa-
ti all’taltra vita. Onorarli di sepoltura, pregar ad essi refrigerio e pa-
ce , piangere sui loro falli, accennare ai viventi che vengano ad impe-
trar grazia per loro, comandare a’ Sacerdoti che nel Santo Sagrifizio faccia-
no cotidianamente menzione de’Fedeli defunti, acciocché il Signore gli
accolga finalmente in Paradiso, e gli faccia eternamente Beati, queste
sono, amatissimi figli , le pratiche salutari, che la Chiesa fin dal suo
princìpio ha.oX2©met
mire della Chiesa, ìa quale comandò mai sempre l’uso de’pubblici Ci-
miteri , e così pure si è soddisfatto ai voti del piissimo Nostro An-
tecessore Cardinale Gioannetti, il quale ricordando nel suo Sinodo V an*
tica disciplina di seppellire i defunti all’ aperto, desiderò di vederla rin-
novata anche a tempi suoi. {Synod. Diczces. Bonon.Lib.ui.Cap. xi.
§. xiv. ) Coli’ esserci pertanto dato pensiero del pubblico Cimitero sic-
come di luogo Sacro, e di oggetto degnissimo delle Nostre cure Episco-
pali, Noi ci persuadiamo non solo di aver adempiuti i Nostri doveri,
ma di aver ben anco fatto cosa grata al dilettissimo Nostro Popolo,
che ha tanti motivi di avere in riverenza quell’ultimo asilo, ove ripo-
sano le Ceneri de’suoi Maggiori, congiunti, ed amici. Egli è perciò, che,
seguendo Noi dirittamente le vestigia degl’ Illustri Nostri Predecessori,
i quali si studiarono di dettare eccellenti discipline intorno alla sepol-
tura de’ morti, Ci siamo proposti anche Noi di prescrivere, ed ordi-
nare alcuni Articoli, che sono del seguente tenore.
I. L’erezione del Cimitero Pubblico , avvenuta nel già Monastero della
Certosa, è da Noi canonicamente riconosciuta. Noi eserciteremo sopra
di esso Cimitero tutti gli atti di Nostra Giurisdizione.
II. Le funzioni annuali, o straordinarie, che hanno luogo, o in Chiesa,
o nel Cimitero medesimo, riceveranno regola e sanzione da Noi.
III. Vi saranno due Ékpp%Iìar4> ed un Tabularlo addetti alla Chiesa del
Cimitero, .o occsaioue ijjaoi-
IV. I CappelIaniesargnfijSG o%^i9èVatl eguali, non correndo veruna sorta di
superiorità $&:’cfcjfo^OS-.^glrffc? faranno alternativamente la loro setti-
mana; neHfjmit teiap|^r$^dó#iadario sarà tenuto strettamente a risie-
dere in luogoqi8fm§xfG cotanto n
V. Il Parroco proQDemp©»èid3P9ì«-
dere a quelle che già vi esistono. rjGMJG J9 qep«3 ]tcgbs3
XXI. Seguendo sempre le venerabili discjpEse fafefo^fotJcntTche moderne,
colle quali è prescritto, che il Cimitero pubblico debba essere perfet-
tamente cinto e chiuso tutto all’ intomoD^S ffàirP^b^per lo meno da
siepi, di sorte che non abbiavi che un ingressa apposito , il quale sia
sempre gelosamente custodito per via di porta, o di cancello, prescri-
viamo riguardo al Cimitero della Certosa, che tanto il gran cancello,
come la porta del già Monastero, cioè del Chiostro interno della Cer-
tosa , restino sempre chiusi. Le chiavi di queste due uniche entrate nel
Cimitero si terranno dai Cappellani, e in loro vece dal Custode, o da
chi verrà accidentalmente deputato. Or 1′ uno, o 1′ altro dei suddetti
è tenuto a sorvegliare ,perlustrando di tempo in tempo il Cimitero, onde
allontanare ogni motivo di profanazione proveniente o da fanciulli che
vi giocassero, o da bestie che vi si introducessero, o da altre cagioni.
XXII. L’ ingresso al Cimitero dalla parte del Cancello si aprirà ogni volta
che vi si dovranno introdurre i Cadaveri, e dalla parte dei Chiostro inter-
no allorché si presenteranno o dei divoti, o altre persone, le quali
amassero di visitare quel pio recinto.
XXIII. Ci riserviamo poi di fare un Regolamento a parte, onde determi-
nare le diverse epoche fra l’anno, nelle quali 1′ accesso al Cimitero sarà
assolutamente libero a chiunque. E Noi intanto esortiamo quanto mai
dir si possa il Nostro buon Popolo a frequentare. quel Sacro Luogo,
non già per motivo di passatempo, o di pura curiosità , poiché tali mo-
tivi disdirebbero troppo alla Santità del divoto recinto, ma sibbeneper
pregare in suffragio de’ defunti, e per risvegliare ancora in se stesso il
quanto terribile, altrettanto necessario pensier della morte.
Dal Nostro Palazzo Arcivescovile di Bologna li 3o. Luglio 1816.
C. CARD. OPPIZZONI ARCIV.
Bologna per Luigi Gamberini, e Compagno Stampatori Arcivescovili.
Placido Calzolari Vice Canccll* Ecd.