Per le felicissime nozze Radetzky-Meregalli
PER LE FELICISSIME NOZZE RADETZKY-MEREGALLI
Un caporale croato, esperto strimpellatore di triangolo, e poeta estemporaneo di molto grido fra gli agliocipollofìli, in occasione delle nozze del suo padrone co-
lendissimo il maresciallo Radetzky , si pensò di celebrare V avventurato connubio
colla seguente canzone.
I. ifa Radetzky caro,
Fifa Radetzky pono ;
Efifa quel Somaro
Che gambe sue riposa
La di Fienna sul tetesco trono.
Berlicche mi chiamato
Per li solennizzar ;
Ma lui afer risilo
Senza risposta dar.
Tutta Croazia pella
Afer molto gotuto
Quanto inteso e saputo
Che per tuo gran valore
Tue vittorie correvano afapore.
Tutta Gherinania cara
Afer ritesto molto.
E sfregatosi mani
Quanto lela tispaccia ,
E utito che in Mailano
Entravano i patani.
Ma star contenti assai ,
E più di tutù quanti,
Noi pravi croati
Che afer coraggio afuto
Di correr sempre avanti ,
Nichs mitraglia palare ,
Nichs punfe di cannoni :
Sempre trìti marciare,
Per far truppa tagliana
Cascar a tompoloni.
Ti fisto mai croati
Afer paura molta ,
Scampato qualche folta ,
Ma no fuggilo , no.
Croati foler sempre
Pen grosso a suo Sovrano j
Per lui slare contenti
Anche morir pian piano.
Perchè saper croati
Che Sovrano lasciato
Tutto quanto rupare ,
E case poi pruciato.
Saper croati pene
Che Sovrano lasciato
Portar via pele tose ,
E marito ammazzare,
Se mai foler gridare.
Guerra molto piacere
A tua truppa croata ,
Contro pirpa tagliana
Che star tutta crociata.
Tur.que croati fare
Strepitosa allegria
Perchè ti fatto nozze
Topo finta tartaifel Lompartia.
Ti imparar da croati
Come amar pelle donne
E a tua cara Giannina
Ti mai far prutto muso,
Altrimenti cornina
Ella far venir suso.
(Sior Ani. Rìoba)
La Ni
mna-^anna
OVVERO LE TRATTATIVE DELLA PACE.
PAX YOBIS
.Lia pace è fatta ! ? Voi sapete, ‘come me, che
quando finisce la guerra bisogna che incominci la pa-
ce , perchè in questo mondo non e’ è via di mezzo j
o pace o guerra ? I mediatori ed i rappresentanti con-
venuti al Congresso hanno sudalo due mesi interi per
questo lavoro eli compatisco, perchè se in ventiquat-
tro millioni non c’è riuscito di far la guerra, figu-
ratevi la fatica che avranno durato dieci o dodici uo-
mini soli per fare la pace. ? La cosa , come potete
supporre, non è andata punto liscia ; mi scrive il so-
lito corrispondente che hanno litigato, questionalo,
pagato, comprato ?¦ ragionato mai? almeno il cor-
rispondente non lo accenna ? Insomma per la pace
intavolarono una guerra accanitissima perchè le opi-
nioni erano discordi, e chi aveva i diritti , chi gli in-
teressi, chi le ragioni, e sono andati lì li per venire
alle mani atteso che la dissensione prendeva un carat-
tere molto serio ? Ecco la seduta ? Radetzky ha di-
chiarato aperta 1′ adunanza ed ha iucoruiuciaio in que-
sti termini.
Radei, {pensando alla Giovannino) ? Io sono per la
pace.
Cavaig. (riflettendo alle spese dell’esercito delle Al-
pi) ? Anch’io.
Inc. Ing. (facendo un calcolo mentale) ?? Anch’io.
Inc. Sardo, (rammentandosi le istruzioni della Carne-
rilla) ? Anch’ io.
Inc. Roman, (coli’ obbligo di fare un’opera pia ) ?
Inc. Toscano, (sognando Welderì) ? Anch’io.-
Inc. Napolit. (per non turbare le buone relazioni) =*
Anch’io =» e qui a scanso d’equivoci l’incaricato Na-
poletano dichiarò che egli approvava la pace coi Te-
deschi , non quella coi barbari di Sicilia =» Il Segre-
tario del Congresso prese appunto di questa dichiara-
zione che fu appoggiata calorosamente dall’onorevole
membro Radetzky = Fatto ciò venne portato sulla
tavola di mezzo il protocollo delle condizioni ed i
signori Mediatori e Rappresentanti furono invitali a
leggere =-E già si disponevano alla lettura quando il
Maresciallo , chiesta ed ottenuta la parola , fece os-
servare che le condizioni 1′ aveva dettate egli stesso ,
e che le trovava giuste e convenienti , assicurando la
nobile assemblea di non aver fatto altro che tradurre
i trattati del i8i5 nella lingua Costituzionale del 1848
Dopo questo schiarimento , gli onorevoli membri, per
un tratto di gentilezza , non vollero leggere altri-
menti , e protestando per acclamazione la loro piena
fiducia nell’equità e giustizia dell’ illustre Maresciallo
presero in mano la penna e sottoscrissero il protocollo.
» Terminata questa formula , il Presidente Radetzky
si affacciò al terrazzo , e voltandosi da oriente a occi-
dente,
? Dall’ Alpi nevose all’ Etna iufuocata, ?
cogli occhi pregni di lacrime di consolazione e col
cuore dilatato , proferì per tre volte tremando PAX
VOBIS = La scena fu commuoveniissima , e un fre-
milo foriero di guerra si intese correre da un capo
ili’ altro d’ Italia..
Anch’ io» ,^^^^^^_^^^^^^^^^^_ _
(Estratti dal Lampione N. 77 e 78) Bologna li 16 Ottobre 1848. Tip. Tiocchi.