Appello agli italiani sinceramente animati dalla santa causa della nostra indipendenza…

APPELLO AGLI ITALIANI
sinceramene animati della Santa Causa della nostra Indipendenza.
Ecce consurgct Populus ut Leaena , ci quasi Leo erigitur, non
accnbabìt donec devoret praedam, et accisojuni sanguine^
bibat. Num. e. 2. v. 24,
La Patria è in pericolo: si grida nelle assemblee dei Padri. Le notizie della Guerra sono allarmanti: si legge scritto in tutti i Fogli. Intanto cosa fanno iPadri?
Quai provvedimenti si prendono ?…
Non è più tempo di lasciarci illudere dalle gare delle Tribune, dalle protesto
di amor patrio di taluno che alla Santa Cura delle Patrie cose, o non chiamato dal
voto libero del Popolo , o brigando solo vi prese seggio. Non è più tempo di bei di-
scorsi ; d’ insolenze ai conscenziosi Ministri ; è giunta la necessità del cansurget Pq-
pulus della Scrittura.
Imitiamo gli animosi Lombardi che ricordando i fatti di Pontida, e di Legna-
no giurarono di essere liberi, e lo vogliono essere 5 si levano perciò in massa, ed
accorrono al campo. La mossa generale dei Popoli ha due effetti che non possono
mancare 3 quello di spaventare il nemico ; avvegnaché sia più terribile l’insurrezione
di un popolo in massa, che le falangi schierate sul campo di battaglia; di riempire
i posti bisognosi d’essere soltanto guardati per lasciar libero l’esercito di accorrere
più compatto a combattere il nemico in campo aperto.
Non isperiamo mai nel soccorso straniero. Chiunque commette la cura della sua
libertà a mani straniere merita diventare uno schiavo.
Rinnoviamo da Noi solo i fatti di Pontida, e di Legnano, e mandi poi il novello
Barbarossa i sei, i sette eserciti: avranno la sorte, che ebbero i Barbari d’allora,
Io alludo a fatti di storia 5 a fatti Italiani, ma d’Italiani concordi nello scopo j ge-
nerosi dei mezzi necessari per conseguirlo.
Lasciamo poi ai nostri Uomini di stato per salutare ricordo, e per altri tempi,
le sentenze di quel sommo Italiano, che scrisse per tutti i tempi, e per tutti gli
Uomini.
33 All’Uomo di stato abbisogna di una man forte per cacciarla nei capelli di un
33 Popolo assopito, e squassarlo ferocemente, affinchè si svegli. »
33 La temperanza, e la moderazione sono lodevoli in un Magistrato in tempi
33 quieti, ma pericolose nei tempi procellosi, ove si richiede consiglio audace, ar-
33 (lentissima azione. 33
La trascuratezza di questi consigli ci ha condotti allo stato attuale delle cose,
Con un Popolo elastico come il Popolo Italiano bisognava anche di meno. Basta-
va, e basta di una mano robusta che sappia innalzare uno stendardo, e tenerlo elevato
in alto finché sia scorto da Scilla alle Alpi. Questo si faccia, ed anche senza una
voce forte che li chiami a difenderlo si vedrà accorrere il vecchio , ed il giovine a
cimentare la vita per salvarlo. La Spagna dei nostri tempi ci dia coraggio, Ella
seppe vincere per tal modo un Napoleone t, né un Napoleone creerà più il Cielo.
Così operando Noi faremo capace il Tedesco , che vivono tutt’ ora gì’ Italiani di
Pontida, e rammentando il Barbaro la giornata di Legnano lo vedrete discendere a
patti, e ricevere, come un benefizio, la Legge dagli Italiani.
Sorgiamo adunque, e tutti. Chi non ha armi militari impugni una falce, un
ferro qualunque ; avvegnaché ogni arma sia atta a ferire quando è stretta da una
destra che desidera, e vuole essere libera.
EVVIVA L’ITALIA UNA ED INDIPENDENTE.
Bologna il 31 Luglio 1848.
Tip. Tiocchi.

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Estremi cronologici: 1848 luglio 31
Segnatura definitiva: MRI0585
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 35X23 cm
Colore: bianco e nero
Tipografo (ente): Tiocchi, tipografia. Bologna
Lingua della documentazione: italiano
Note: Data e luogo di emanazione.
Descrizione del contenuto: Incipit: La Patria è in pericolo: si grida nelle assemblee dei Padri. Le notizie della Guerra sono allarmanti...
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