Intervento francese

INTERVENTO FRANCESE
Avremmo voluto esser tacciati di falsi profeti e di visionarii, ma la fortuna avversa dall’ Italia ci ha procacciato il tristo vanto di aver colpito nel segno.
Tutte Je notizie e’ inducono a credere esser statò già deciso
1′ intervento francese ili Italia.
À questa notitia, alla partenza precipitosa di Oudinot pet
1′ armala delle Alpi , Parigi si è scossa, e i fondi pttblici sono1
ribassati del due per cento. Le conseguenze di simile intervento
sono incalcolabili , né possono prevedersi da noi. Quello die
possiamo pero assicurare con certezza si è che non riuscirà mol-
to favorevole a quei Principi, i quali condussero questo misero
paese alla dura necessità di chiamare lo straniero per liberarsi
dalla tirannia Austriaca.
O eterna vergogna di chi abbandonò e tradì Carlo Alberto 1
Le antiche gelosie si rinnovarono tutte in questi momenti, e a
quelle, gelosie che in tanti secoli furono in grati (faite cagione
delle nostre discordie e della nostra debolezza si aggiunse il
timore del popolo italiano. Si credè ò si finse di credere ch’e-
gli tendesse ai regime repùblicano; si Cercò d”ingigantire questa
idea i si accompagnò con le reminiscenze di lutti gli orrori cui
nelle repubbliche diede motivo più la reazione assolutista che
la ferocia dell’anarchia, e quando si ebbero impaurite le menti
dei vili e dei fiacchisi disse loro non esservi altro scampo a sal-
vare gli Stati dalla guelfa civile e dalle vendette democratiche
che il trionfo dell’Austria.
Fu cos’i che dopo aver lusingato Carlo Alberto di possenti
aiuti morali e materiali fu abbandonalo alla sua fortuna nel
momento decisivo: fu cos’i ch’egli fu assolto da ogni rimpioveio
se strinse alleanza con la Francia per salvare sé e l’Italia.Que-
sta glie ne sarà graia eternamente.
Questa lo ringrazicià di non aver voluto acconsentire alle
condizioni disonoranti imposte alla pace e applaudile da qual-
che principe Italiano. Egli disse, l’Italia sia libera, sia nazio-
ne ‘. e lo sarà ad ogni costo. Una guerra terribile, feroce, si
accenderà nelle site contrade: sacrifici Senza nunìero Sono co-
mandati a noi ; chi sa a cpial prezzo si sarà ottenuta l’alleanza
straniera/ chi sa a quanti interessi no«i nòstri i anzi contraiii a
noi dovrà servire la nostra guerra. Che importa? qualunque sia
la dora condizione che ci verrà imposta, l’Austria avià fini-
to di tenerci schiavi sotto il suo giogo ignominioso< i PriiH cipi italiani avranno finito Una volta di appoggiarsi alle armate dei Croati per distruggere ogn'idea liberale, per incatenarci j per ucciderci. , Né basta: i popoli noti obliéranno giammai che si sarebbero1 risparmiati ad essi tanti sacrifìci, e la vergogna di aver avuto bisogno dello Straniare se i loro Principi avessero secondato il sauto entusiasmo di guerra. Ad ogni disastro inseparabile dalle battaglie , e dalle invasioni straniere, siano ancora di alleali e di nemici, l'Iialia malédiià il nome di Ferdinando di Nnpoli, che richiamò le sue truppe alla vigilia del combattimento. Ad ogni città incendiata, ad ogni saccheggio l'Italia gelteià sul viso dei Principi che: la tradirono, il pianto di tante madri orfane, il sangue di tanti uccisi. Ecco griderà il fruito della vostra politica infernale, ecco come voi amaste l'Italia; 'Voi »i vendeste alla camera aulica di Vienna,' voi patteggiaste i pu>
ìridi avanzi dei vostri troni colle vite di coloro che chiamaste
fl«!i- . . . ;
Potevate èsser grandi e rispettati alla- testa di una! nazione fatti
libera, fotte e indipendenteJ preferiste il sorriso di un impe-
ratore imbecille, e l’abbraccio dello stupido Croato alle lodi e
alle benedizioni del vòstro popolò.
Dovevate prevedere che i popoli liberi corrono òggi ad aiu-
tarsi Come un tempo córrevano ad allearsi i Principi assoluti.
Dovevate prevedere che il popolo francese sé veniva in Italia
imri veniva già per abbattete quei principi per cui si lasciò
trucidare sulle barricate di Paiigi; uè per inalzare i Ite che
cardava dell’esilio, e ai (piali giurava eteiiià inimicizia. Chi vi
Salvè’ià dall’ira dei popoli t chi dal furore di domini che si vi-
dero tradi’.i nelle loro più care speranze? Una giusta peua vi
aspetta f Dio F ha decretata.
Né sarà perdonato giammai à colorò che avevano mezzi per
àiutaié la guerra e noi fecero; Sono rari gli esempi di nubili
e di ricchi italiani che sacrificarono una parte della loro for-
tuna alla santa causa della patria. Diteci i nomi di colorò che!
come un Lilla di M.latto vanno ad assoldare 5 mila svizzeri a
loro spese per Condurli in Italia; È (pianti avrebbero potuto
farlo! Ma’ i vili non vollero aprire le casse piene d’orò per a-
iutare F Italia: conservano qiiell’ oro per darlo a Radetzki; Di-
teci i nomi di quei Vescovi che couie 1’Aeivescovo di Milano
abbiano offeilo gli argenti delle loro chiese per servigio della
patria. Conservano qttelli argenti per le orde barbariche (piando
verranno a profanare le nostre chiese’^ e a bere nei nostri calici.
Oh braivi ! oh magnanimi Eroi! Oh véli figli d’Italia!
Vena la” tempesta e porterà via il vostro òro i Vostri ar-
genti, i vostri stemmi i e le corone ducali, e i sontuosi palaz-
zi , e i dorati Cocchi.
Di chi potrete allora lagnarvi? Di voi stessi. Ànime frédde
é vigliacche ! Voi non avrete uè patria, né fratelli, voi non
otieireie compassione j uè pietà alcuna, pei che ritniuziasté alla
patria e ai fratelli * perchè rideste ai nostri disastri f e porgeste
voli al cielo per la disfatta di Carlo /Uberto’.
Ma riiòproveri Cos’i amari non saranno ineritati giammai dai
popoli d’Italia. Un fremito di rabbia si propaga di città in
città, una fiamma inestinguibile si accende in ogni petto.
Dio volle ritemprarci con la sventura. S’i dobbiamo confes-
sarlo: fu sventura immensa la ritirata precipitosa di Carlo Al-
berto ( e la necessita che costrinse le armate italiane ad abban-
donare tante belle posizioni acquistale col sangue, ma è piìt
grande la sventura di veder arrivare fra noi gli aiuti stranieri.
È pure si imo giunti a tanto che i nostri occhi si rivolgono tutti
Con ansia febbrile alle Alpi per vedere se discendono ancora le
falangi di Francia j e il nòltro orecchio e tulio teso per ascol-
tare le prime note dell’ inno marsigliese* Oh saranno terribili
quelle falangi, oh sarà simile all’incendio quell’Inno 1 Voi che
lo voleste y pagale il fio del vostro tradimento.
Estratto dal Contemporaneo N il&
5 Agosto 184S,
Tipi Tiocchi,

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Estremi cronologici: 1848 agosto 05
Segnatura definitiva: MRI0548
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 34X23 cm
Colore: bianco e nero
Tipografo (ente): Tiocchi, tipografia. Bologna
Lingua della documentazione: italiano
Note: Data di emanazione. Estratto dal Contemporaneo N.116 del 5 agosto 1848.
Descrizione del contenuto: Incipit: Avremmo voluto esser tacciati di falsi profeti e di visionarii...
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