Note diplomatiche del gabinetto di Vienna sull'occupazione delle Romagne

NOTE DIPLOMATICHE
DEL GABINETTO DI VIENNA
SEI’ 0«I0H DILLI MAGI
Nello scorso anno in questa istessa epoca l’Austria faceva occupare la città e fortezza di Ferrara ; 1′ Europa si
rammenta ancora delle solenni proteste della Santa Sede
contro questa violazione del suo territorio. Quesl’ avveni-
mento è slato a ragione consideralo come il primo atto di
ostilità manifesta dell’ Austria contro 1′ Italia ; noi non fa-
remo menzione delle circostanze, né tireremo le conseguen-
ze , che tutto il mondo ha ancora avanti agli occhi, ma
crediamo nostro sagro dovere di pubblicisti, scrivendo per
l’istoria, e la verità, di mettere alla vista del pubblico
certi fatti appoggiati oggi dalla cognizione che noi abbiamo
acquistato mediante documenti autentici, che mette in chia-
rissima luce tutto quest’affare.
Subilo dopo l’editto di Amnistia emanato dal PAPA
PIO IX , e le prime promesse di rigenerazione politica,
in cui si conteneva il germe di quest’ alto di clemenza , 1*
Austria comprese che il regno della giustizia era per spun-
tare sull’ Italia, e minacciava il stìo impero iniquo ed op-
pressore. Fin da quel momento il pensiere costante del go-
verno Austriaco fu di soffocare nella culla il Risorgimento
d’Italia, e di far accampare i suoi soldati sulle piazze di
Roma , dove i trionfi del dolce e pacifico PIO IX inquie
tavano i carnefici della Galizia, e la polizia irrequieta di
Venezia e di Milano.
La cognizione di queste pretese dell’ Austria era nota
all’ opinione pubblica , mentre le discussioni dei parlamenti
di Francia, e d’Inghilterra ne hanno rivelata una piccola
parte dei docomenli maraviglisi di quesl’ affare. Noi ora
li completiamo, perchè noi li abbiamo tenuti in mano. D’al-
tronde iddio ci guardi di calunniare od insultare giammai
qualsisia governo con vili menzogne ; una simil condotta
sarebbe indegna del cuore Francese, come di chiunque ha
il minimo sentimento à’ onore…. La nostra penna guidata
dalla verità va a rintracciare i fatti quali essi sono.
Nel tempo istesso che il Principe di Metternich ordina-
va 1′ occupazione di Ferrara, diriggeva alle corti di Prus-
sia , e di Russia una nota, nella quale dichiarava : AVERE
INVIATE TRUPPE IN QUESTA PIAZZA PER ECCI-
TARE UN MOVIMENTO NELLO STATO ROMANO,
E PER AVERE MOTIVO DI SPINGERLE FINO A
ROMA.
Quasi nella medesima epoca , in occasione delle nego-
ziazioni risguardanti la Lunigiann e Pontremoli , un secon-
do dispaccio pubblicato dai giornali dichiarava che l’Au-
stria interverrebbe nel solo caso che fosse chiamala dai Prin-
cipi Italiani ; ma una nota segreta compiegata a questo fu
diretta alle Corti del Nord, nella quale dichiarava espres-
samente che l’Austria interverrebbe non solo nel caso ri-
ferito , ma ancora in quello CHE VEDEVA NECESSARIO
DI DISTRUGGERE LA CASA ALTRUI PER SALVARE
LA PROPRIA.
Finalmente una terza nota diplomatica parimente diretta
alle Potenze del Nord in proposito della promessa di Co-
stituzione fatta dal Gran-Duca di Toscana, manifestava che
1′ Austria interverrebbe in vigore del diritto di secondo-ge-
nitura , ed esprimeva sopratutto LA SPERANZA CHE
QUESTO PROCEDERE ECCITEREBBE UN MOVIMEN-
TO NELLO STATO ROMANO, E SOMMINISTRE-
REBBE IL MEZZO DI PORTARE LE TRUPPE FINO
A ROMA.
Queste diverse note che in seguito sono state trasmesse
dalla diplomazia esistono ancora in altri Gabinetti di Eu-
ropa , e stabiliscono chiaramente il pensiere dominante del
gabinetto di Vienna. Una nuova serie di fatti ha poc’ anzi
aggiunto un maggior grado di aulenlicilà , ed ha provato-
che i principi sono superstiti agli uomini, e che le ri-
voluzioni non hanno ancora insegnato a Vienna il rispetto
per le leggi della giustizia , della dignità , e delle più sem-
plici convenienze.
Il mondo iutiero ha ancora presente al pensiere i nobili
ed Apostolici sforzi di PIO IX per la conservazione e ras-
sodamento della pace ; tutto il mondo ha letto la lettera
paterna che Egli poco fa scriveva all’ Imperatore d’ Austria
come preambolo delle trattative di pace e di conciliazione,
che il suo Inviato Straordinario, Arcivescovo di Nisibi,
andava a trattare presso la piccola corte d’ Imspruck.
Si conosce quale sia stato il risultato di questa caritate-
vole pratica , ed il Gabinetto di Vienna non ha affatto vo-
luto arrestarsi dall’ atto odioso che aveva commesso, ma
ha voluto aggiungere un nuovo delitto a questo procedere
indefinibile verso 1J inviato del Sovrano-Pontefice. Questi
non era ancora arrivato in Roma che le truppe Austriache
invadevano nuovamente il territorio della S. Sede. Si è
visto ne’ pubblici fogli che 8,ooo Tedeschi erano a Ferra-
sa ; e non si fermeranno là, come noi presumiamo (ì). I
nostri lettori hanno scorsa la protesta del Cardinale Segre-
tario di Stato a nome del Papa contro questa nuova viola-
zione di territorio. Noi lasciamo agli slessi lettori la cura
di qualificare questa riunione di filiti che si somministrano
luce a vicenda , e noi ci contenteremo di segnalarli all’ at-
tenzione della Francia, alla quale forse la Provvidenza ri-
serva d’ esseme la Vindice.
( Giornali Francesi)
(¦I) Giornali Francesi pubblicavano quesl’ articolo il 2 Agosto a Pari-
gi , e gli Austriaci si presentavano il giorno 6 alle porte di Bologna.
Tip. Tiocchi.

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Estremi cronologici: [1848]
Segnatura definitiva: MRI0553
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 34X23 cm
Colore: bianco e nero
Tipografo (ente): Tiocchi, tipografia. Bologna
Lingua della documentazione: italiano
Descrizione del contenuto: Incipit: Nello scorso anno in questa istessa epoca l'Austria faceva occupare la città e fortezza di Ferrara...
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