Pius Pp. IX.

PIUS PP. IX.
Quando Iddio con una disposizione mirabile Ci
chiamò a succedere, immeritamente, a tanti Sommi Pontefici illustri per santità, per dottrina, per prudenza ,
e per altre virtù, Noi conoscemmo all’ istante 1′ im-
portanza , il sommo peso , e le difficoltà gravissime del
grande incarico che Dio Ci affidava; e alzati a Lui gli
sguardi della Nostra mente , lo diremo francamente , sco-
raggiati ed oppressi, Lo pregammo ad assisterci con un’
abbondanza straordinaria di lumi, e di grazie di ogni
maniera. Non ignoravamo la posizione sotto tutti i rap-
porti difficile nella quale Ci trovammo , per cui fu un
vero prodigio del Signore, se nei primi mesi del Ponti-
ficato Noi non soccombemmo alla sola considerazio-
ne di tanti mali, che Ci pareva venisse logorandoci sen-
sibilmente la vita. Non bastavano a calmare le Nostre
apprensioni le dimostrazioni di affetto che Ci prodiga-
va un Popolo , che avevamo tutta la ragione di cre-
dere affezionato al proprio Padre e Sovrano , per cui
Ci volgemmo con maggiore efficacia ad implorare i
soccorsi da Dio, per la intercessione della Sua Madre
SSma, dei SS. Apostoli Protettori di Roma, e degli al-
tri beati Abitatori del Cielo.
Con queste premesse esanimammo la rettitudine
delle Nostre intenzioni, e quindi dopo aver preso i con-
sigli di alcuni, e talvolta di tutti i Cardinali Nostri Fra-
telli , emanammo tutte quelle disposizioni relative al-
l’ ordinamento dello Stato, che a mano a mano sono com-
parse fin qui. Furono queste accolte con quel con-
tentamento , e quel plauso che tutti conoscono , e che
servivano di abbondante compenso al Nostro Cuore. In-
tanto sopravvenivano i grandi avvenimenti non solo d’
Italia, ma di quasi tutta 1′ Europa , i quali riscaldando
gli animi fecero concepire il disegno di formare del-
l’ Italia una nazione più unita e compatta , da potersi met-
tere al livello delle altre primarie. Questo sentimento,
fece insorgere una parte d’ Italia anelante di emanciparsi.
Corsero i popoli alle armi, e colle armi si stanno anco-
ra misurando i contendenti. Non si ristette una parte
dei Nostri Sudditi dall’ accorrere spontaneamente a for-
marsi in ordine di milizia; ma organizzati, e provveduti di
Capi, ebbero istruzione di arrestarsi ai confini dello Sta-
to. E a queste istruzioni concordavano le spiegazioni che
demmo a’ Rappresentanti di estere Nazioni e persino le
più calde esortazioni a que’ Militi stessi, che a Noi vol-
lero presentarsi prima della loro sortita. Nessuno ignora
le parole da Noi pronunziate nell’ ultima Allocuzione,
cioè che Noi siamo alieni dal dichiarare una guerra ; ma
nel tempo slesso Ci protestiamo incapaci d’ infrenare
1′ ardore di quella parte di Sudditi che è animata dallo
stesso spirito di nazionalità degli altri Italiani.
E qui non vogliamo tacervi di non aver dimenticato
anche in tal circostanza le cure di Padre e Sovrano
provvedendo , ne’ modi che riputammo più efficaci, alla
maggiore incolumità possibile di que’ figli e sudditi che
già si trovano senza Nostro volere esposti alle vicende
della guerra. Le Nostre parole di sopra accennate hanno
destato una commozione che minaccia d’irrompere ad at-
ti violenti, e non rispettando nemmen le Persone, cal-
pestando ogni diritto , tenta ( o Gran Dio, Ci si gela il
cuore nel pronunziarlo! ) di tingere le vie della Capita-
le del Mondo Cattolico col sangue di venerande Persone,
designate vittime innocenti per saziare le volontà sfrena-
te di chi non vuol ragionare.
E sarà questo il compenso che si attendeva un Pon-
tefice Sovrano ai moltiplicati tratti dell’ amor suo verso
il Popolo? Popule meus, quid feci libi? Non si avveg-
gono questi infelici, che oltre l’enorme eccesso, del quale
si macchierebbero, e lo scandalo incalcolabile che dareb-
bero a lutto il mondo , non farebbero che oltraggiare la
Causa che pretendono di trattare , riempiendo Roma, lo
Stato , e 1′ Italia tutta di una serie infinita di mali ? E
in questo o simili casi ( che Dio tenga lontani ) potrebbe
mai rimanere ozioso nelle Nostre mani il potere spirituale
che Dio ci ha dato? Conoscano tutti una volta che Noi
sentiamo la grandezza della Nostra dignità e la forza del
Nostro potere.
Salvate, o Signore, la Yostra Roma da tanti mali >
illuminate coloro che non vogliono ascoltare la voce del
Vostro Vicario , riconducete tutti a più sani consigli, sic-
ché obbedienti a Chi li governa, passino men tristi i lo-
ro giorni nell’ esercizio dei doveri di buoni Cristiani,
senza di che non si può essere né buoni sudditi, né
buoni cittadini.
Datum Romae apud S. Mariam Majoretti die prima Maji MDCCCXLVIII. Pontificatus Nostri Anno Secundo.
PIUS PAPA IX.

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Estremi cronologici: 1848 maggio 01
Segnatura definitiva: MRI0444
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 48X33 cm
Colore: bianco e nero
Autore: Pio IX, papa
Lingua della documentazione: italiano
Note: Data e luogo di emanazione.
Descrizione del contenuto: Incipit: Quando Iddio con una disposizione mirabile Ci chiamò a succedere, immeritamente, a tanti Sommi Pontefici...
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