Pio Nono pubblica la repubblica ai cardinali

PIO NONO
PUBBLICA LA REPUBBLICA
AI CARDINALI
Quando il grido di Repubblica innalzato sulle vette
del Campidoglio risuonò festoso e sublime , questo grido
echeggiò nel cuore di tutti i buoni quasi celeste armonia , non però cosi entro il covacciolo ove stanno rinchiusi i nemici eterni di nostra libertà i conculcatori
d’ogni umano diritto. Là risuonò quel grido, come il
rombar della procella, come la tromba del giudizio finale.
Pallidi frementi tenibili apparirono lo stuolo infame
del tanto danno che macchinava alla nostra patria , e
un riguardarsi, un dimandare, un ragunarsi, un fremere, addimostravano quali fossero i sentimenti, che
combattevano gli animi feroci. Già tutti erano convenuti in un luogo slesso. Il genio del male, il nipote ben
degno di Gasparone sovra di ogni altro si mostrava
atterrito ma furibondo. Già s’ interpellava 1′ uomo Pio
onde costringerlo , ad usare quanto in lui stasse , onde
sopprimere, o almeno combattere questa Repubblica
che alle loro ingorde brame toglieva tutto ciò che fino
ad ora era servito a soddisfare i più obbrobriosi delitti,
a fabbricare ognora più forti le catene del nostro servaggio. Dopo un qualche attendere comparve il Pontefice. Nel suo volto traspariva la calma, ed una gioja improvvisa brillava su gli occhi suoi. Tenea nella
destra un foglio, a quella vista i Cardinali credettero
che Pio IX avesse fulminati spontaneamente altri anatemi , ed avidi si mostravano di conoscerne il contenuto. Il Pontefice si assise , quindi porgendo all’ Emo. Anlonelli quel foglio gì’ impose di leggerlo; tutti
in atto rispettoso si composero certo di udir tuonare le
voci tremende degli anatemi. Codardi ! Il vostro giudizio andava fallito, le parole di quel foglio vi respinse nell’ ultimo nulla. Fra lo stupore , e la rabbia il Cardinale dovette leggerlo.
ALLA REPUBBLICA ROMANA
PIO IX
Romani ecco spunta per voi quel giorno tanto
sospirato, e perciò molti de’ vostri figli tanto penavano.
Voi nel levarci il titolo di Sovrano temporale quello non
mi toglieste di padre, e questo titolo sacro racchiude
in se ristretto, riconoscenza, ed amore. Voi tornaste
alla libertà de’vostri padri a quella libertà per cui Roma
divenne grande, e gloriosa. Rammentatevi però che
Pio IX, un pontefice vi assicura la via a questa nuova
rigenerazione, rompendo le vostre catene profferendo
la parola del Perdono. Era scritto negli eterni decreti
che un Pontefice dovea riconoscervi sul cammino della
gloria. Il mio nome privo del temporale dominio sarà
sempre grande , perchè voi sempre ricorderete che Pio
IX fu quello che vi tolse dalla polvere, e vi ridonò la
Parola. Siale sempre ordinati, come sempre lo foste
nelle vostre azioni, dirò allora ammiralo al mondo,
che i Romani compirono una rivoluzione senza turbare
un istante la pace de’popoli. I ministri del Santuario
si levino quelle vesti macchiate da tante prepotenze,
mentre la maschera d’ ipocrisia cadeva dal lor volto:
e si riconducono cinti di vesti immacolate intorno agli
Altari ai quali solamente si sono consacrati e cosi lontani dalle cure del secolo, pure si inalzerà la loro preghiera al cielo. Io sarò lieto se voi continuerete ad
essere tali, quali sempre vi mostraste, perchè cosi vi
mostrerete degni di quella libertà che ora godete. La
Europa vi rispetlerà nell’ ordine , e niuno straniero intervento verrà ad ingombrare le vostre terre, e lieti
cosi della vostra sorte rammenterete che se altri vi toglieva perfino la libertà della parola, Pio IX con una
parola vi toglieva dallo stalo di schiavitù, e vi apri
quella via che insino qui vi condusse.
Tip. Tiocchi.