Oh Italia!

OH ITALIA !
Ha pochi mesi, e l’Italia s’inebriava nell entusiasmo d’una festa e nella speranza d’ una compiuta
felicità nazionale. L’ Italia pareva risorgere e depor-
re una volta la gramaglia de’ suoi lunghi dolori : i
popoli si stringevano ai sovrani gli ordini agli ordi-
ni 5 e un più mite reggimento pareva condurci ad
un’era di libertà più onesta e più civile. Ed ora? Ora
un medio evo pare che si riversi su questa terra del-
la sventura. Discordie, fremiti, tumulti, voci di san^
gue, pugnali di masnadieri, pugnali di ribellioni, at-
tentati alla vita de5 principi, il male e poi ancora il
male , non per impeto di passione transitoria, ma
quasi per principio e per sistema. A tutto ricapitola-
re , da un principio lietissimo siam venuti a giorni
moralmente e fisicamente tristissimi, e con sentimen-
to di orrore guardiamo nelF avvenire.
A questo punto ogni uomo di mente e di cuore
dee farsi una dimanda : Camminiamo noi colla Prov-
videnza o contro la Provvidenza ? Dio è con noi,
O lungi da noi ? ? Esaminiamo. Dio è F ordine , Dio
è la verità , Dio è la giustizia, Dio è la carità ; per
queste vie le nazioni camminano con Lui, fuori di
esse camminano senza di Lui. Ma F ordine come
vuole che i principi non usurpino sui popoli, così
vuole che i popoli non usurpino sui principi : ora
noi vediamo i popoli, non mai sazi delle libertà con-
cesse dai principi, levarsi in palliata od in aperta ri-
bellione contro di loro, forzar la loro mano ; e già
vicini ad infrangerne la corona. Dio è la verità : e
noi vedemmo inaugurato un sistema di bugia e di
calunnia che si avventò alle più alte cime della socie-
tà , spargendo da ultimo sul santo Pontefice il suo
atroce veleno. Dio è giustizia: e noi vedemmo i reg-
gitori pubblici straziare pubblicamente la fama, la
vita, le facoltà dei sudditi. Dio è principio unitivo
Fer la carità : ma un principio corrosivo e dissolvente
unità delle menti, F unità dei cuori, F unità delle
opere regna fra di noi. Dunque ripigliamo la doman-
da: Dio è con noi?
Una virtù che inspira tutte le altre, che le col-
lega, e noi stessi coordina e collega con Dio, è la
Religione. Or questa si invocò fra i tumulti e lo
sventolar delle bandiere, fra i cantici e i festini ;
ma poi ? Poi vilipesa nelle leggi e nei parlamenti ,
poi sacrilegamente derisa a calca di popolo sui teatri
nella persona dei Vescovi, dei Cardinali, delle mo-
nache e dei frati. Poi una guerra ostinatissima a’
suoi ministri se già non sono i frequentatori delle
piazze e dei circoli ; poi le arpìe già spalancar le
fauci ad ingoiarsi i beni del culto ; poi congiura di
libri e di giornali a screditarne e spegnerne le mas-
sime colF ipocrita sembianza di commendarle ; poi
infine disperso nelF alma città il collegio dei Cardi-
nali , tentatosi coli’ opera ciò che già da lungo era
nel pensiero di coprire F anarchia e F irreligione col
manto pontificale, e costretto con tirannica violenza
il gran Padre italiano, il Padre della Cattolicità ad
abbandonare la sacra tomba di Pietro e di Paolo. E
questa è religione?
Or sappia F Italia che senza la religione catto-
lica , ella si ravvolgerà in un labirinto di tremende
sventure. Perocché se F irreligione è provocatrice di
miserie per le altre nazioni, per 1* Italia è morte di
ogni suo bene morale e civile. Nuovi Enceladi, coz-
zar colla Provvidenza non vi gioverà mai. Se F anti-
ca Roma era destinata a primeggiar colle armi, la
nuova Roma, la Roma cattolica è destinata a pri-
meggiar colla Religione. O ella compirà la missione
che ha da Dio, la più sublime nel mondo incivilito,
o ella cadrà come Gerusalemme e Rabilonia.
L’Italia, ossia la fazione che la signoreggia, è
dunque uscita dalle vie della Provvidenza, e se non
vi rientra prontamente correggendo i suoi falli, F Ita-
lia non risorgerà. Dio ci lascierà in preda ai nostri
furori, i popoli si armeranno contro i popoli, i fra-
telli contro i fratelli, finché sia giunta F ora di sog-
giacere sfiniti ed esangui nel dominio di altre na-
zioni.
O Italia a cui sì benignamente sorrise Iddio coi
doni della natura e della grazia ! O Italia, cui la Re-
ligione e il suo Pontefice ti pongono alla testa del
mondo civile, io ti vedo ravvolta in un manto fune-
reo , spenta la tua gran luce, e pendente sul tuo
capo il giudizio eli Dio e delle nazioni. Deh / te ne
preservi il tuo senno , la tua pietà, la pietà delle vit-
time che tu immolasti ad un ingiusto furore, la
pietà di quel sommo Sacerdote che tu stessa costrin-
gesti a salvar la coscienza e la vita su terra straniera
dove non cessa di benedirti !
(Dall’ Armonia,)

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Estremi cronologici: s.d.
Segnatura definitiva: MRI0468
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 59X42 cm
Colore: bianco e nero
Lingua della documentazione: italiano
Note: Alla fine del testo è riportatato: (Dall'Armonia).
Descrizione del contenuto: Incipit: Ha pochi mesi, e l'Italia s'inebriava nell entusiasmo d'una festa e nella speranza d' una compiuta felicità nazionale...
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