Popoli dello Stato pontificio
POPOLI DELLO STATO PONTIFICIO
sI è divulgato uno scritto che dicesi firmato dal Pontefice in Gaeta il 27 Novembre, che includerebbe
protesta di .nullità riguardo ad atti del suo Governo, e nominerebbe una Commissione governativa ,
della quale già alcuni membri si allontanarono dallo Stato. Tale scritto ha richiamato l’attenzione
del Consiglio de’Deputati per provvedere alla tutela dei diritti costituzionali, e dell’ordine pubblico,
francheggiare il Ministero, ed impedire le conseguenze che i nemici d’Italia vorrebbono provocare,
onde per interne discussioni si affievolisse la forza della nostra libertà.
A questo scopo il Consiglio nella pubblica Adunanza della scorsa notte ha prese le seguenti
risoluzioni.
1. Che il Consiglio dei Deputati riconoscendo che [1′ atto che dicesi firmato dal Pontefice in
Gaeta il 27 Novembre non ha per esso alcun carattere d’autenticità, né di regolare pubblicità,
e che, quando non ne mancasse, non presentando sotto verun rapporto i caratteri della costituzionalità ,
ai quali è soggetto non meno il Sovrano che la Nazione, non potrebbe essere atteso,
e dovendo altronde obbedire alla legge della necessità e del bisogno di avere un governo, dichiara
che gli attuali Ministri debbono continuare all’esercizio di tutti gli atti governativi finché non
sia altrimenti provveduto.
2. Che si mandi immediatamente una deputazione del Consiglio a Sua Santità per invitarla a
tornare in Roma;
3. Che s’inviti l’Alto Consiglio a fare una eguale dichiarazione, e ad unirsi qualcuno de’suoi
Membri alla formazione della Deputazione da mandarsi a Sua Santità.
A. Che si faccia un proclama al Popolo Romano, e dello Stato per prevenirlo delle misure
prese dal Consiglio dei Deputati ; ed altre alle Guardie Civiche per raccomandare la tutela dell’ordine
pubblico.
Il Consiglio dei Deputati nel manifestare le risoluzioni, che in tanta urgenza ha creduto di
pubblico interesse, fida giustamente che i popoli proseguiranno in quel contegno fermo, virtuoso,
tranquillo, con cui hanno fino ad ora smentite le calunnie, spezzate le armi dell’ inedia , e meritato
bene della patria.
Il Pres. STURBINETTI. “Vice Presidenti FUSCONI e DE ROSSI.
Segretari MARCOSANTI e CAPORIONI.
ALLE GUARDIE CIVICHE DELLO STATO PONTIFICIO
Militi Cittadini!
Il Consiglio pei Deputati veglia a mantenere inviolabili i diritti del popolo che rappresenta,
tranquillarlo da ogni timore di disastro , e provvedere al buono andamento della pubblica cosa.
Deve però a Voi particolari azioni di grazie, che col vostro zelo per l’ordine pubblico siete
valido scudo alla sicurezza delle persone , e delle cose, d’ onde quella tranquillità che tanto onora
i nostri popoli, e tanto invilisce i nostri nemici.
Militi cittadini ! Qualunque interno disordine si attribuirebbe sempre a non curanza vostra
da coloro specialmente che avversano una istituzione e franchigia del progresso, della libertà , della
indipendenza della nostra Nazione, proseguite adunque nel vostro impegno per la pubblica tutela
e come nell’ attitudine alle armi, siate a tutti esempio della Italiana virtù.
Roma 4 Decembre 1848.
Il Pres. STURBINETTI. Vice Presidenti FUSCONI e DE ROSSI.
Segretari MARCOSANTI e CAPORIONI.
( P. S. di una Lettera di Roma)
Mi sopraggiunge or ora una grande notizia , ma che metterò in quarantena , per cui la scrivo senza
alcuna lusinga di verità. ? Si dice che per tradimento e per opere Austriaca appoggiata pienamente da
gran parte del corpo diplomatico risiedente a Roma, si sia accalappiato il Papa
col pretesto di fuggire la vicina Repubblica (che essi pretendevano si proclamasse in Roma ) e
farlo ritirare per la via di mare, onde essere più sicuro, in luogo opportuno ma sempre nello
stato j e che invece quando fu imbarcato gli si fece prendere la via di Gaeta ove realmente ora si
trova. Avvedutosi di ciò il Papa voleva ad ogni costo partire immediatamente, ma allora gli venne
annunziato non potersi lasciar partire, senza prima averne interpellata l’Austria, per cui si trova
come in ostaggio. Ripeto che nulla credo, perchè la persona stessa che mi dà tale notizia dice essere
cosa da non credersi ancora