Il primo turno del supremo tribunale

SACRA CONSULTA
vENERDI 27 MAGGIO 1853
IL PRIMO TURNO DEL SUPREMO TRIBUNALE

Composto degli Illustrissimi e Reverendissimi Monsignori
SALVO MARIA SAGRETTI Presidente,
COSTANTINO BORGIA,
GIUSEPPE ARBORIO-MELLA,
GAETANO DE RUGGIERO,
VINCENZO GOLIA,
GIOVANNI CAPRI GALANTI,
Tutti in qualità di Giudici, coll’intervento degli Illustrìssimi
Signori Avvocati
AGOSTINO PASQUALONI sostituto di
Monsig. Fiscale Generale, e
PIETRO FRASSINELLI Difensore d’Officio.
Assistendo l’infrascritto Cancelliere
Si è adunato nella solita sala del Palalo Innoccnziano in
Montecitorio per giudicare in merito ed a forma di legge la
causa intitolata
BOLOGNA
Di
OMICIDIO
Contro
Stanzani Pietro detto Piretto dei tiranti, d’anni 58, merciaio,
vedovo con prole,
Cavara Cesare, d’ anni 37, lavandaio, coniugato con prole,
Berselli Gaetano, detto Stoppino e Sgalassino, d’anni 31,
facchino, coniugato,
Reggiani Gaetano detto Tanino, d’anni 26, lavandaio, celibe,
Bersani Vincenzo detto Brugna, di anni 57, canapino,
celibe ,
Fantoni Tommaso detto Gaggia y d’anni 22 , trippaio, celibe,
Zannini Felice detto Segantino, d’anni 52, segantino, celibe,
Natalini Pietro detto Puighlino, d’anni 22, vetturino,
celibe, tutti di patria bolognesi.
Premesse le solite preci all’Altissimo.
Introdotti liberi e sciolti gì’ inquisiti Stanzani Cavara
Berselli Reggiani Bersani Zannini avendo gli altri due
prevenuti Fantoni e Natalini rinunziato con legale dichiarazione
d’intervenire al dibattimento.
Sentito il rapporto della causa fatto dall’Ill.mo e R.mo
Monsig. Giuseppe Arborio-Mella Giudice relatore.
Ascoltate le risposte degi’inquisiti intervenuti al dibattimento
fatte alle interrogazioni che l’Ill.mo e R.mo Monsignor
Presidente diresse ai medesimi, i quali furono ricondotti al loro ‘
posto dopo aver dichiarato di nuli’altro avere a dire.
Viste e ponderate le risultanze processuali.
Udite le conclusioni fiscali, e le verbali deduzioni del Difensore
eh’ ebbe per ultimo la parola.
Ricevuta quindi dal medesimo Difensore la dichiarazione
di non aver altro da aggiungere.
Chiusa la discussione e rimasti soli i Giudici per deliberare.
Invocato il Nome SS.mo di Dio
Il Supremo Tribunale ha reso e pronunciato la seguente
SENTENZA
Circa le ore 5 pomeridiane del 2 Settembre 1848 consumavasi in
Bologna dalla sfrenata plebe, inorgoglita-dalia fazione
della Montagnola, anche altro Omicidio in persona del Commissario
dì Polizia Luigi Bianchi* Giaceva infermo il meschino per grave
malattia. La Moglie e la zia lo avevano tolto di letto
per assettarlo, adagiandolo su di un sedile. In tal momento
si ode picchiare all’ uscio. Corre la Zia ad aprire, e visti uomini
armati vuole impedir loro l’ingrasso. Ma da uno di essi afferrata
pel collo, è strarhazzata al suolo. Penetrano quei furibondi ,
corrono alla camera del Bianchi, impotente ad ogni difesa. Non servono
a trattenerli le disperate grida delle donne , perchè fattisi in un
punto sul!’ infelice con pugnali ed armi taglienti gì’irrogarono
sette ferite gli fracassarono d’un colpo il cranio rendendolo
esanime, spettacolo miserando agli occhi de suoi pm cari
Denunciati furono alla giustizia colpevoli di tanto delitto
Pietro Stanzoni, Cesare Cavara, Gaetano Berselli, Gaetano Reggiani
Vincenzo Bersani Tommaso Fantoni, Felice Zannini, Pietro Natalini,
non che Antonio Barlolotti e Francesco Meccarini oggi defunti,
ed i contumaci Gaetano Peli Gaetano Massarenti, Vincenzo Rizzoli
e Cesare Merighi.
Considerando in genèi^ che se nqij} potè subito procedersi
alla sezione del cadavere dteir ucciso Bianchi, disumato però il
medesimo il 25 settembre 1848 ed identificato ne* modi legali,
fu dagli esperti riconosciuto affetto da sette ferite, quali
per esser quasi tutte penetranti in cavità, ed aver una fratturato
il cranio; le giudicarono causa unica, ed assoluta della,
morte del Bianchi;
Considerando in ispecie, che mentre tutti i testimoni concordano
iti stìstóttóre; che sulle ore tre pomeridiane del 2 Settembre
si videro più popolaci provenire dall’osteria Colombina per la via
Pignattari, e collocarsi nelle vicinanze della
casa del Bianchi, tre deponenti precisano, che due specialmente
di essi si posero a guardia della principal porta di quella casa,
ed altri tre vi penetrarono, e quasi subito si udirono
le disperate grida dei congiunti del Bianchi.
Considerando che tanto laJtloglie, quanto la Zia dell’ucciso confermano,
che realmente furono tre quelli che s’introdussero in casa e che
consumato il delitto in aria minacciosa si fecero a dir loro cosa c’é
da piangere, un boia di meno.
Considerando che a liquidare gli autori principali almeno
del misfatto, si hanno prove concludentissime. Due testimoni
concordi fra loro stabiliscono, che poco prima del delitto si
presentarono nell’osteria Colomlbina, ove già erano altri popolani.
l’ora defunto Antonio Bartolotti, il contumace Gaetano
Peli, Pietro Staniani, Cesane Cmara, ed altro “incognito ; che
ordinato del vino si posero a bere insieme, ma poco appresso,
come ad un segnale, sortirono, e si diressero per la via Pignattarì,
e solo dopo otto o dieci .minuti ritornarono ansanti nell’Osteria
per terminare di Ibcre il vino lasciato.
Considerando come l’accennata prova sia sorretta da altri
testimoni che videro pure sortr frettolosi da quella Osteria
cinque o sei individui, e dirigft’si per la via Pignattai riconoscendo
separatamente, chi il Bartolotti, chi il Cavara, chi
lo Stanzani; sorretta da altiri ch< videro sortire dalla casa del Bianchi tre individui, i quali furono subito indicati per Bartolotti, Stanzani e Cavara nion (ic da due testimoni, che due ore dopo il delitto videro il Cavara, ed il Barlolotti associati insiemo per via Lamme, ed tìdfeno quest' ultimo audacemente esprimersi «anche questa è fatta quel boja di Bianchi e andato sorretta in line dal deposto* di altro testimonio, che nel riferire le strajnudiziali manifestazioni el compagno Gaetano Berselli dichiara come questi fra gli esautori del delitto, annoverasse eziandio il Barloìotti, il Cavara e lo Stanzani. Considiiàndo clic - mentirò Manifesto, anche per la mancanza di

Condividi
Estremi cronologici: 1853 ottobre 08
Segnatura definitiva: MRI0036
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 81X56 cm
Colore: bianco e nero
Immagine: stemma
Autore: Sagretti Salvo Maria
Tipografo (ente): Alla Volpe, tipografia. Bologna
Lingua della documentazione: italiano
Note: Il titolo è preceduto dalla indicazione di responsabilità. Nota manoscritta sul verso del manifesto: Politici Bologna 1853 (Bianchi).
Descrizione del contenuto: Incipit: Composto dagli Illustrissimi e Reverendissimi Monsignori...
Extent_const: 1
Extent_qt: c.