Allocuzione di un filosofo a Pio IX. P.O.M.

ALLOCUZIONE DI UN FILOSOFO CATTOLICO
A Pio IX. P.O.M.
(Frammenti spediti al Contemporaneo da un amico dell’ illustre Autore )

Fra i molti scritti pubblicati in lode e onore del Pontefice felicemente Regnante
non sapremmo passare sotto silenzio quelli di uno dei più profondi pensatori d’Italia , dal quale ricaviamo alcuni preziosi frammenti che saranno suggello agli omaggi che oggi l’ universo tributa al venerabile successor di S. Pietro.
I sensi destati nelP universale dalla vostra elezione e accresciuti dai primi
progressi del vostro felicissimo regno, io ho creduto che più dolci tornerebbero al
vostro gran cuore se altri ne pigliasse occasione di confortar gP italiani a ravvivar
quelle divine credenze che occupano il primo luogo ne’ nostri affetti e ne’ vostri
pensieri. E quanto deve rallegrarvi il vedere che anche da questa parte la pia fiducia già si verifica, e che il rifiorire della fede cattolica e delle eterne speranze è già
incominciato ? Che dal momento bene avventuroso in cui saliste alla prima sede
fino al presente un raggio disusato balenò agli spiriti, le vecchie tenebre diradaronsi, e la luce va ogni giorno allargandosi e crescendo di vivacità e di vigore !
E che in pochi mesi voi avete fatto in bene della religione assai più che parecchi
di vostri antecessori peraltro degnissimi non fecero in molti anni ! Quanti cattolici
che dinanzi parevano appena ricordevoli della lor professione ora edificano il mondo
colla sollecita osservanza de’ loro doveri ? Quanti che prima ripudiavano le credenze bevute col latte, ora tornano ad attingere con gusto alla fonte salutifera, e se
non credono ancora, son vicini a farlo, poiché cominciano ad amare ! Quante colere assopite ! quante difficoltà spianate ! quante preoccupazioni vinte ! quante inveterate e sinistre abitudini di cuore e di spirito son già mutate e rotte, o almeno
indebolite da Voi ! E questi lieti successi non sono proprii di Roma e d’Italia,
ma si veggono più o meno in tutti i paesi cristiani e civili. Si veggono tra gli eterodossi , che non ostante le antipatie e gli odii infusi in essi col sangue e ribaditi
dalla educazione, levano verso Roma lo sguardo non più torbido e iroso, ma ammirativo o benevogliente 5 cominciando a riverire quel nome che erano avvezzi a maledir da tre secoli. Si veggono ne’ paesi cattolici in cui la civiltà cresciuta, mentre
la religione indictrava, partorì la miscredenza; e dove testò ancora il nome di
Roma non era pronunziato e scritto da molti se non accompagnato da invettive e
da imprecazioni. Ora quei giornali francesi,, belgi, inglesi , spagnuoli , tedeschi che
prima lo bestemmiavano gareggiano nel benedirlo : Roma non è nemica della libertà
del sapere e dei progressi civili; ma bensì come una guardia divina di quei princìpi
ideali ed evangelici in cui si fonda tutto il nostro vivere, la quale non solo li conserva incorrotti, ma (ciò che non meno imporla ) li promulga in modo efficace}
porgendone in esempio la pratica e F adempimento. Che prodigiosa mutazione in sì
poco tempo! Chi l’avrebbe sperata o credula possibile al principio dell’anno 1846?
E rialzando la fede a Roma spirituale, voi sollevaste pure Roma civile : e le restituiste
quel pacifico arbitrato e quella potestà moderatrice che pareva a molti un delirio.
Impcroehè la vera base di tale prerogativa essendo l’amore e la fiducia, voi la ricuperaste senza pure avvedercene con la sola impressione ed aspettativa eccitata
nell’universale; cosicché se oggi nascesse una controversia tra due Stati Cattolici,
o tra un Principe e il suo Popolo, e fosse opportuno il ricorrere a una mediazione
esterna., non so quale autorità sarebbe più atta a pacificare gli animi e comporre il
litigio che la vostra. Tanfo può la religiosa sapienza quando si accompagna colla
umana ! Tanto può il divino e legittimo potere del papato, quando si accoppia con
quello della coltura! E che meraviglia? Giacché quello rappresenta al pensiero ciò
che l’antichità ha di più venerandole questa ciò che l’età moderna ha di più eccellente; onde un Papa santo, e incivilitore racchiude ciò che vi ha e si può concepir di più bello in tutti i secoli e in tutta la terra. Dì qui nasce la straordinaria
potenza del papato, che non solo è la più nobile, ma la più forte delle instituzioni
Voi siete. Beatissimo Padre, il più polente dei principi perchè padrone dei cuori,
arbitro dei voleri, moderatore degli intelletti. A che giova l’ampiezza de’ domimi
e la moltitudine dei cannoni senza la signoria degli animi ? Più prova una vostra
parola che un esercito: più vale il suono della vostra voce per eccitar negli animi
la speranza o il terrore, che il fragorio delle armi e il fremito delle battaglie.
E non solo è potente il nome del vostro grado, ma eziandio quello della vostra
persona, perchè esso ricorda molte antiche glorie che voi vi apparecchiate non
solo a pareggiare ma a vincere. Un Pio concepì il pensiero di liberar l’Italia dal
timore delle forze Turchesche ; e il disegno sarebbe riuscito, se l’altrui codardia
non lo avesse attraversalo, e la morte del Pontefice interrotto. Un Pio suggerì,
promosse, aiutò efficacemente contro lo stesso nemico una lega dei potentati cristiani , e più felice del precessore, vide il suo disegno compiuto da una gran vittoria,
e rinnovò nella moderna Roma gli spettacoli trionfali dell’antica. Un Pio disseccò le
paludi che mutavano una parte preziosa degli stati Ecclesiastici in lande inospitali
e selvatiche. Un Pio finalmente mostrò col proprio esempio F onnipotenza morale
del Pontificato contro il più formidabile guerriero del secolo. Ma voi, Padre Santo,
sarete più fortunato del Silvio, voi più grande del Ghisilieri, voi più benemerito
del Rraschi, voi più possente del Chiaramonti perchè seminerete fiori e frutti di
virtù religiosa nel mondo, e redimerete la società e la Chiesa non dalla oppression
di alcun uomo, che per quanto grande e terribile passa e vien meno in breve tempo, ma dalla tirannia radicala e vivace delle discordi sette e fazioni. La gloria che
il cielo vi apparecchia è dunque unica : e come oggi diciamo Giulio e Leone senz’ altro per significar l’individuo che più illustrò questi nomi, così verrà tempo che
per richiamarvi al pensiero de’popoli concordali e riconoscenti basterà che si pronunzi il nome di Pio. La vostra potenza è somma perchè procede da voi medesimo,
dal grado eccelso che degnamente occupate, dall’idea che rappresentate con tanto
splendore, e non si appoggia agii estrinseci e labili favori del mondo e della fortuna. Roma come centro del mondo e madre spirituale del genere umano deve essere ampia e universale come entrambi, pacificando Insieme i diritti, gli ordini,
gl’individui, i Rettori ed i Popoli, e stringendoli amichevolmente al materno suo
seno ; onde la menoma parzialità o esclusione del bene non può passare senza diffama della sua grandezza. Roma dee amare è difendere i Principi necessari al bene
de’popoli, e amare e difendere i popoli operando la concordia di essi coi principi. In ciò risiede, o gran Pio, non piccola parte del Sovrano potere dal cielo affidato alle vostre mani , perchè voi siete il Dottor delle Genti, voi il Pastore de’Popoli , voi il Sovrano Direttore delle cristiane coscienze.
Indarno alcuni pusillanimi celebrando, o Beatissimo Padre, le vostre virtù, e
le intenzioni che avete solennemente manifestato di voler fare il bene, cercano di
sparger dubbi sulla riuscita perchè dicono che siete solo. Solo certo voi foste a principio, perchè voi siete il Cominciatore di un ordine nuovo, e Voi solo da magnanimo lo cominciaste; e questa solitudine eroica, questa mancanza di partecipi e
di complici nel!’assumere una grande responsabilità quale assumeste al cospetto
di tutta Europa col famoso Editto dell’Amnistia, mostra la potenza del Vostro ingegno, ed è la base della Vostra gloria. Ma oggi non siete più solo; oggi avete con
voi tutti quelli che si mostrano degni di essere vostri figli. Avete Roma la città sacra ed eterna che anche sola ben vale il rimanente del mondo. Da gran tempo si
cercò dare ad intendere che Roma fosse una città di spiriti inerti e nulla curanti
della sua civil condizione. Ma l’indegna calunnia è ora smentita dal latto. Perchè
chi ha più applaudito alla vostra Clemenza che Roma ? Chi ha accolte con più mostre di giubilo le vostre promesse ? Chi più si rallegra della migliorata politica, e
più si rincora delle nuove speranze ? L’ ebbrezza del popolo festeggiane non fu meno viva e spontanea sulle sponde del Tevere, che su quelle dell’Anione, del Savio
della Marecchia, del IWelauro, e del Reno. E non è forse Roma che decretò un magnifico monumento per eternar la memoria della Vostra mansuetudine, e prevenendo
colF esempio ogni altra italiana contrada si accordò per sovvenire ai cittadini ribenedetti dalla vostra mano ? E chi può maravigliarsene ? Io mi stupirei piuttosto
se i discendenti degli antichi Quiriti non fossero i primi a congratularsi di un Principe che vuol rendere di nuovo la città loro Regina e Imperatrice morale dell’universo, perchè davanti alla inorai del Vangelo che regna in Vaticano tutti gli uomini sono fratelli, e non vi ha né Italiano o Straniero ne uomo civile o barbaro
che non sia membro d’una famiglia istessa in Cristo. Con Roma avete con voi il
fior degl’ingegni che onorano la Penisola nel culto delle arti belle, delle lettere
amene e delle austere scienze; e gii applausi fatti al Vostro nome dall’ultimo Congresso degli Scienziati ve lo attestano , e avete con Voi le nazioni più colte e più
gentili di Europa, e i Giornali d’Alemagna, di Francia, d’Inghilterra, di Spagna,
del Portogallo e del Rclgio si rallegrano che le comuni credenze sieno per opera
Vostra riconciliate col secolo, e vengano rimossi i civili disordini che le debilitarono, tanto più che queste Religiose credenze vengono da tutti riconosciute per
indispensabili e necessarie ad assolidarc le istituzioni nascenti e medicar le piaghe
fatte al costume e alla probità pubblica e privata dai passati rivolgimenti…. Che
dire della nobile e misera Irlanda ? Se essa fu debitrice di qualche alleviamento al
suo Daniele O’Connell allorché solo procedea al conflitto, quanto più ora non si
confida mentre al cittadino si aggiunge il Papa Reneficatore, che saprà volgere a
prò di essa quel credito che i suoi principii gli hanno già acquistato presso la
civilissima e potentissima Inghilterra ? Tutta insomma l’Europa è per Voi.
1/ età nostra è destinata ai classici risorgimenti, poiché e le lingue e i codici
e i monumenti escono dal sepolcro, e tutte le nazioni gareggiano in opere di sapienza civile e di pubblica utilità. Come potrà continuare a lungo il dissenso nelle
cose dell’anima fra le nazioni che consentono in quelle del culto civile? La gran
parte dell’Europa del Norie divisa nelle credenze di Religione da noi, ora è divenuta vostra Ammiratrice. Sarò io tacciato di soverchia fiducia se saluterò nel Vostro
regno sacerdotale il primo passo verso la riunione religiosa di popoli, e il ritorno
delle schiatte divise ed erranti al seno della loro madre ? No che F impressione da
Voi fatta nei vostri figli rubelli non può essere senza frutto : F amor che rinasce
spiana la via all’ ubbidienza, ed è un augurio di pace e di riconciliazione come
F iride che succede ai furori del cielo (1). Che cosa dunque vi manca dal canto degli
uomini glorioso Pio? E quando gli uomini vi venissero meno Iddio forse non vi basterebbe ? Qual pegno più sicuro aver potete della sua assistenza, che voi medesimo, poi- A
chèla vostra elezione fu effetto di un miracolo? Il cielo non suole come i mortali lasciare imperfette le sue opere, e quando ha cominciato un prodigio lo adduce a compimento. Quel Dio che accecò il Faraone per impedire i pestiferi consigli, saprebbe all’ occorrenza sbaragliar le sue schiere e sommergerle nei flutti per proteggere il nuovo Moisè nella salvazione del popolo eletto. Io non veggo insomma contro di voi congiurate che le forze d’ inferno e di coloro che colle dottrine, e colle
opere lo rappresentano più degnamente sopra la terra. Ora la guerra dell’ inferno
e de’ suoi complici non è un pericolo, ma un nuovo titolo di fiducia e di sicurezza per Roma: e se la città spirituale si affida nelle promesse, la temporale non
può temere; giacché l’opera civile a cui avete posto mano s’intreccia strettamente
col bene immortale delle anime e col ì istauro delle sane credenze. Guai adunque a
coloro che ci mettessero ostacolo ! Guai, guai a chi osasse interrompere F impresa
vostra e presumesse di poter vincere i voleri di Roma e del cielo ! Questa è la
somma delle vostre lodi, o Padre Santo, che ninno può in voi riprendere il Principe Riformatore senza condannare il Pontefice ; tanta è la maestria, con cui accoppiate le due potenze, e fate servire ciascuna di esse a beneficio e a splendore dell’ altra. Io spesso fantasticai questa armonia pellegrina nella mia lontana ed oscura
solitudine, ma diffidava di poter contemplarne incominciato F adempimento nel tramonto della mia vita. Ora morrò consolato vedendo vinte da voi le mie e le universali speranze; e benché esule chiuderò gli occhi lieto e tranquillo avendo potuto
salutare da lungi i gloriosi princìpi del vostro Pontificato.
VINCENZO GIOBERTI
Tip. Tiocchi.
(1) E voce universale in Inghilterra che a tante e cosi illustri conversioni di chiari perso-
naggi Inglesi al cattolicismo abbia dato efficacissima spinta la scelta del Cardinale Mastai a Capo
supremo dell* Orbe Cattolico: e ciò torna agevole il persuadersi qualora si rifletta che la man-
suetudine e la tolleranza di Pio IX sono atte ollremodo ad operar prodigii e meraviglie (dal
Moudo illustrato. Torino 9 Gennaio 1847 ).
( Estratto dal Contemporaneo, N. 10. 6 Marzo 1847. )

Condividi
Estremi cronologici: [1847 marzo 14]
Segnatura definitiva: MRI0019
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 44,5X34 cm
Colore: bianco e nero
Autore: Gioberti Vincenzo
Tipografo (ente): Tiocchi, tipografia. Bologna
Lingua della documentazione: italiano
Note: Estratto dal contemporaneo, N. 10 6 marzo 1847. Nota manoscritta sul verso del manifesto: Affisso in molti muri delle strade di Bologna il giorno 14 marzo 1847. Si possiede una seconda copia con collocazione 0019c.
Descrizione del contenuto: Incipit: Fra i molti scritti pubblicati in lode e onore al pontefice...
Extent_const: 1
Extent_qt: c.