Amica veritas

Amica veritas
Coi debiti permessi dei rispettivi Dicasteri
noi pubblicheremo di tratto in tratto e forse
giornalmente un foglietto con io fronte 1′ epigrafe Amica Veritas. Questo vuol dire che l’intenzione nostra è di dire a tutti la verità.
Attenti adunque Signori Repubblicani, attenti
Signori Costituzionali, attenti Signori Assolutisti,
che sentirete il vero nudo e sincero, senza ammanto alcuno di fanatismo, ne di ipocrisia :
insomma dall’ ultra liberale , al più retrogado
che è quanto dire dagli uomini colla coda a
quelli senza , saranno tutti compresi nella rivista
che farà Vamica veritas. Questo foglietto gioverà non solamente ad illuminare Bologna, ma
sibbene le altre città dello Stato, d’ Italia e
d’ Europa , perchè lo farem tradurre in tutte
le lingue possibili ed impossibili, affinchè dall’orco all’occaso si spanda l’amica veritas,
e si conosca quali sieno realmente gli uomini
e le cose nocivi alla società. E tutto ciò legalmente e lealmente, secondo appunto i termini dei Signori Legali, usando pur anco laddove occorra il loro consueto eccettera , salve
ce,, i casi ec, in che Y ec. potesse velare la
verità.
E per dare un piccolo saggio del nostro
Giornaletto, incomincieremo col dire che ci
maravigliamo grandemente come la Costituente dello Stato imponga cotanto a Bologna e
massime ai Signori Componenti il Consiglio
Comunale, dei quali daremo la distinta a debito tempo ? Costituente dello Stato altro non
vuol dire che assemblea d’uomini eletti dal
popolo , il qual popolo può a suo talento sciogliere chi meglio gli piaccia e stima degno
di rappresentarlo e dare in nome suo il voto.
Posto ciò io non trovo che niun partito deb*
ba querelarsi : perchè chi potrebbe garantire
che 1′ assemblea dello stato non si determinasse anche ad eleggere un governo avente le
paterne vedute di Gregorio XVI di B.M.? Tutto sta nella scelta. Voi Signori ultra-liberali
sciegliete i vostri simili, Voi signori gregoriani
fate lo stesso : vittoria a chi trionferà. Noi
infrattanto per questa parte abbiamo adempiuto al nostro dovere spiegandovi cioè in succinto che cosa sia la Costituente dello stato ,
riserbandoci di darne più esteso conto in una
Istruzione popolare di che ci siamo assunto 1′
incarico a beneficio degli indotti.
Non possiamo persuaderci però come i Signori Rappresentanti del Governo non abbiano voluto spiegarsi chiaramente su tal proposito, Ei
vogliono e non vogliono contemporaneamente
restar con Roma : se vogliono, perchè non pubblicare la Costituente come ella fu pubblicata
altrove, cioè festeggiandola, siccome altrove fu
fatto? E se non vogliono perchè pubblicarla
dopo di aver permesso al Consiglio Comunale
di emettere quella Dichiarazione morbosa ?
Si sono suonate le campane , sì sono fatti gli spari d’artiglieria, e che male sarebbe
stato di coadiuvare all’ Illuminazione della città ? Se il Governo avesse agito di buona fede
non avremmo avuto a deplorare il disaccordo
cittadino, e molto meno alcuni atti sconvenevoli a cui pur troppo proruppero taluni tristi
contro la volontà espressa dei Circoli, cioè alquante sassate nei vetri delle case non illuminate. Ma perette non illuminare la Torre, non
illuminare il Palazzo Comunale e va dicendo ?
Perchè consegnare ai loro quartieri tutte le milizie e proibir loro di prender parte ad una
dimostrazione di gioia? Perchè far spalliera di
baionette alla entrata del palazzo Governativo all’ appressarsi della t ricolorata bandiera ?
Perchè ? Di che temevasi ? Del Popolo ? Dei
Circoli? Si grida contro ai Circoli: ma che
fanno i poveri Circoli? Predicano tutto dì amore concordia , fratellanza. Se questi son delitti, i Circoli son delinquenti e come tali meritano d? essere puniti. ? E Voi Signori, giudici processanti che dannate i circoli all’ esterminio , fatevi avanti, mostratevi al pubblico , toglietevi la maschera vogliamo rimirarvi in volto. Il vile si asconde fralle tenebre : 1′ uom giusto fissa la luce del di anzi vi avverto che io mi prenderò la cura
di rendervi palesi in faccia ai popoli tutti incivihti.
E chi sono cotesti giudici de’Circoli, forse
mi dirà qualche curiosotto importuno ?
Sono alcuni garbatissimi Signori che ritenendo i Circoli bolgie d’Inferno, vanno qua
e là dal terzo e dal quarto accattando firme
di persone già adette ai Circoli perchè dai
Circoli stessi si allontanino.
Noi adunque fedeli alle nostre promesse
terreni conto e degli apostoli svergognati e
de’loro miserabili seguaci, e ci faremo un
dovere di pubblicarne i nomi e di spedirli
per tutti i paesi dello Stato , della Italia, dell’ Europa, per ogni ragione ec. affinchè si sappia ec., quali sieno ec. , coloro ec. che vogliono ec, dividere gli animi ec, in questa
città ec facendoli comparire con tutti i loro
gradi con tutti i loro titoli di Maggiori, e
Colonnelli , non men di Conti e di Marchesi,
di Eccellenze , di Eminenze ed altre simili bestialità.
B. DEL VECCHIO.
Fatto in Bologna in doppio originale e
consegnato al secolo mediante il benefizio della stampa questo dì 6 Gennaro 1849.
Tip. Tiocchi

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Estremi cronologici: 1849 gennaio 06
Segnatura definitiva: MRI0004
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 38X25,5 cm
Colore: bianco e nero
Autore: Del Vecchio B.
Tipografo (ente): Tiocchi, tipografia. Bologna
Lingua della documentazione: italiano
Descrizione del contenuto: Incipit: Coi debiti permessi dei rispettivi Dicasteri...
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