Programma del Comitato esecutivo e del Ministero della Repubblica romana

Programma
DEL COMITATO ESECUTIVO E DEL MINISTERO
DELLA REPUBBLICA ROMANA
letto nell’Assemblea Costituente il dì 16 Febbrajo 1849.
Cittadini Rappresentanti
La Repubblica che abbiamo con voi inaugurata ha oggi un governo;e a voi ci presentiamo oppressi dal grave incarico che ci fu col potere deferito, ma fidenti che , per amore di quella causa che patrocinammo indefessamente per tutto il corso della vita nostra, voi vorrete sopperire alle deficienze in cui incorrer potremo , francheggiandoci coi vostri lumi, col vostro buon volere in quella via che seminata di triboli prendiamo arditamente a percorrere. La politica di questa Repubblica, che vergine e incruenta emerge dagli avanzi di un regime che l’alito polente della civiltà dei tempi nòstrii bastò a distruggere, non sarà per opera nostra che una politica franca , dignitosa , conciliatrice 5 quale 1′ esigono i dettati eterni di quella democrazia da cui desumemmo le nostre più care ispirazioni 5 quale la vo-
gliono i bisogni dell’ età nostra , il supremo bene d’ Italia. Lunge da noi le codarde ipocrisie e le infinte simulatrici , noi adoriamo la Repubblica j ma adorandola, invaditrice non la vogliamo, civile e pia l’abbiamo
solo nell* anima scolpita. La Costituente Italiana, quella magica parola che valse a tener fervida la vita dopo i disastri di Lombardia , sarà il nostro perpetuo grido; e in quella Costituente noi ogni sforzo concentreremo: sicché Roma , che a tanta risurrezione nei nostri fortunati tempi era serbata , veder possa in breve 1′ accolta dei figli generosi che inviati le sa-
ranno da tutte parti di questa amata penisola. Colla Costituente noi patrociniamo la guerra ; nò riposo certo daremo alle anime nostre , finché tal guerra non sia stata condotta a lieto compimento. A mostrarci non disuguali al gran conflitto che si apparecchia , e
a cui ci incuorano i gemiti e il sangue che contrista le coutrade Lombarde ; a non mostrarci disuguali a si gran conflitto , diciamo , per quanto
dipende da noi , daremo opera affinchè si rannodino le forze delle milizie nostre , affinchè si riordinino quelle falangi che cogli altri fratelli d’Italia scenderanno alla seconda Crociata , affinchè lo Stato che primo solle-
vò il glorioso grido di Repubblica competer possa con tutti gli altri nella manifestazione di quelle virtù guerriere, che tanto allignano in quei
paesi soggetti a questa forma di reggimento. Le discipline civili, che conseguita 1′ indipendenza possono assicurar sole alla nazione una vera gran-
dezza , saranno con pari zelo da noi incoraggiate. Svincolata dalle clericali influenze , 1′ istruzione procederà di pari passo colla religione , elemen-
to unico più che singolare di educazione , allorché non si adultera con falsi interessi, allorché si scevera da quella scoria che troppo lo deturpa e lo contamina j diciamo quella scoria delle passióni umane, delle umane cupidigie dalle quali rifuggì con tanto abbonamento 1′ autore di questa Religione celeste. L’ estirpazione quindi di ogni reliquia del clericale sistema entra nel programma nostro , e coli’ attendere a questa il grande
augumento che alla Religione ne verrà, basterà più d’ogni altro argomento a render 1? opera “nostra santa e illibata.
Le oberate finanze saran prese da noi in rassegna $ la crisi finanziaria che, dove ogni studio non vi si ponga, potrebbe avverarsi, sarà pei quanto è da noi allontanata $ e in breve il Ministero e il Comitato esecutivo
vi sottoporranno alcuni progetti tendenti a rimettere in circolazione il numerario , ad arricchire il paese di quel danaro che è il nerbo di ogni
guerra , e senza del quale assister dovremmo impotenti alle sevizie che addolorano i nosrri fratelli d’ oltre Po. I lumi vostri , cittadini , ci saranno in quest’ arduissimo tema altamente necessari, e sui medesimi contiamo come sopra cosa richiestavi non da noi ina dalla Patria.
I Codici , la faraggine della giurisprudenza , attireranno eziandio tutta 1′ attenzion nostra, Una legislazione facile e semplice rende gli uomini
forti e virtuosi; una legislazione dubbia e complicata li guasta, li corrompe, li sfata d’ogni sana morale. Noi , alle leggi vegliando, in vista avremo che le riforme nostre son fatte per uomini schietti e repubblicani, onde , gì* impossibili disaccordi ripudiando , opra daremo a far si che la
terra di Bruto e di Traiano non sia più da turpitudini forensi contaminata.Quanto ai Municipi!, una legge non ha guari promulgata lascia ad essi tutta quella libertà che fu sempre il sospiro delle anime nostre, e,Senza toglierli alia provvida tutela del Governo , consente loro di far fiorire e diffondere la vita in mille piccoli centri di questa Italia , civile
troppo, anelante troppo di azione, e troppo gloriosamente assetata di gloria in ogni sua parte , perchè possibile vi si rendesse quella mostruosa
centralizzazione che pur scorgiamo in nazioni meno dai fati privilegiate,Le elezioni del 11 marzo porranno le fondamenta di quella nuova legge municipale , e i frutti che ce ne ripromettiamo degni saranno dei nostri tempi e dell’ Italia. Le questioni sociali assorbiranno gran parte delle nostre elucubrazioni. Certo , quella libertà che non migliora e solleva le classi numerose è
libertà bastarda $ e noi tale libertà non vorremmo , contro cui si alzerebbero incessanti le grida di mille abbandonati. I poveri , quella serie interminata di fratelli nostri a cui la vecchia società precluse ogni agiatezza
della vita, saran da noi assiduamente curati 5 e ad alleviarne i mali fisici,e a rigenerarli moralmente vorrem consacrate le nostre più religiose meditazioni.Ma in quella guisa che , da un pensier fraterno animati , tenderemo a mano verso chi langue , in quella stessa , istancabile opera daremo a correggere , a riformare chi impingua dello stato , chi ne spolpa le viscere , immemore o incurevole del sozzo egoismo di cui si fa colpevole. La
Repubblica esige forti e maschie virtù , perchè è lo stato della perfezione sociale, di quella perfezione, diciamo , che è umanamente possibile di
conseguir quaggiù $ onde a mettere in onore tali virtù , a sbandire le colpe della concussione e dell’ egoismo, tenderemo con tutte quelle forze che
ispira all’ anima un pensier santo. Col carattere educatore che per tal modo assumerà il governo , col levate il lezzo che l’antica macchina ne bruttava , noi mostreremo all’ Europa che intemperanti non erano i nostri re-
clami di un tempo , uè che , per sostituir vizio a vizio , imprendevamo il mutamento che con gloria abbiam consumato, La proprietà sarà posta sotto la salvaguardia della Repubblica nostra l’intera amministrazione dello stato verrà riformata ; la Repubblica nostra diverrà la Provvidenza visibile del popolo, e in queste tendenze stringendoci faremo in esse risiedere quella propaganda di idee e di virtù alla
quale sola aspiriamo. La beneficenza si convertirà così in dovere e la carità in istituzione $ e abiurando tutti i privilegi, e onorando solo il merito personale , noi faremo fare un gran passo al nostro paese verso que’
destini da cui lo tennero fin qui diviso le sbarre della superstizione e dell’ ignoranza. La libertà dei culti, il rispetto delle opinioni , la tolleranza ,
quella santa tolleranza che è la madre di ogni virtù, saran da noi poste in cima di ogni studio nostro , e a tutelar le persone e gli averi, anche di chi non sente in cose politiche come noi, volgeremo ogni cura $ perchè , nati dalla più pura delle rivoluzioni , altra via seguir non potremmo senza sconoscere e falsare le origini nostre. L’ Europa ci guarda , l’Italia lieti volti in noi gli occhi 5 Italia e Europa veggano qual è questa
Repubblica Romana , che succeduta a un governo di casta , che compiutasi fra la letizia e la serenità di tutto un popolo , dalla tradita nazionalità nostra prese le mosse, col rispetto degli uomini e delle cose segui il
suo corso , col grido di Costituente e di Nazionalità toccherà , quando a
Dio piaccia , la sua meta gloriosa.
L’ Italia e 1′ Europa ci guardano. Ebbene eh’ esse veggano intere l’opere nostre , e disconoscano , se il possono , la santità dei nostri diritti ^
1′ inviolabile fede delle anime nostre.
Cittadini Rappresentanti, eccovi raccolto in breve qual è il programma nostro $ francheggiateci e col potente aiuto vostro lo attueremo , che
senza di voi ogni opera nostra , ogni nostro conato non ci farebbe raggiunger mai il desiderato nostro intento.
Membri del Comitato esecutivo.
C. ARMELLINI
A. SALICETI
M. MONTcCHI
I Ministri
C.E. MuZZARELLI I. GuiCCIOLI
C. Rusconi P. Stebrbini
A. Saffi P. Campello
GlOVITA LAZZARINI
Tip. Tiocchi.

Condividi
Estremi cronologici: [1849 febbraio 16]
Segnatura definitiva: MRI0002
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 40,5X30 cm
Colore: bianco e nero
Autore: Armellini Carlo
Tipografo (ente): Tiocchi, tipografia. Bologna
Lingua della documentazione: italiano
Descrizione del contenuto: Incipit: Cittadini rappresentati. La Repubblica che abbiamo con voi inaugurata ha oggi un governo...
Extent_const: 1
Extent_qt: c.