Genovesi
GENOVESI
Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele II considerando che i moti di Genova furono suscitati da false notizie sparse ad arte da pochi faziosi,
Che perciò il massimo numero di quelli che vi presero parte deve con-
siderarsi come traviato e non animato da spirito di ribellione,
Che la Popolazione della Città di Genova non deve ulteriormente soffrire
della sventura che versò sovra di essa una mano di sconsigliati,
Che sarebbe alla prelodata M. S. troppo grave di iniziare il suo Regno
con atti di rigore.
Con suo Decreto in data d’jeri 8 corrente ha conceduto piena ed intiera
amnistia a tutti quelli che presero parte all’ insurrezione di Genova del
27 Marzo scaduto fino alla pubblicazione di esso Decreto, salvo le ecce-
zioni di cui infra, con che entro le 24 ore successive siano consegnate
le armi e le munizioni da tutti coloro che non fanno parte della Guardia
Nazionale secondo li stretti termini della legge, e la Città e le Fortezze
siano rimesse alle Truppe Regie. j
Sono però eccettuate dall’ amnistia dodici sole persone in esso Decreto
nominate, contro di cui saranno istituiti regolari procedimenti per consta-
sse la loro reità e pronunciare su di essi a termini della legge.
L’amnistia però non si estende ai reati comuni o militari commessi du-
rante l’insurrezione o prima di essa.
Io non so, o Genovesi, qual maggiore clemenza si potesse dal Sovrano
adoperare per por termine alla guerra civile che da alcuni giorni ci con-
trista. Le voci sparse da persone faziose per trascinarvi nell’insurrezione
sono false affatto ? in nome del Governo e da Soldato d’onore posso as-
sicurarvi che le mura di Genova non riceveranno truppe straniere, né si
declinerà menomamente dallo Statuto.
Lasciate adunque pieno sfogo alla buona indole vostra, recate fin d’ora
le armi, di cui molti di voi sono indebitamente muniti, al vostro Municipio
che io incarico sotto la sua responsabilità di raccoglierle, e datemi la fi-
ducia di poter venire fra voi come fratello ed amico, mentre vi assicuro
che un tale scioglimento delle nostre domestiche vertenze mi è assai più
gradito di qualunque brillante vittoria, quando avesse ancora a costare
una sola goccia di sangue cittadino.
Ila! mio Qiiartier Generale di Porta Lanterna di Genova il 9 Aprile 1849.
Mi M. ?mmmissario Straordinario per la Citta di Genova
Luogotenente Generale
ALFONSO LAMARMORA.
GILXOYA ? dia. Ferr;n Io Ti;)ojr;ifa de! Orpu di Cillà, deinmmidenxa Generale, della H. Marina, e della Guardia Nazionale, Piazxa S. Malico.