La guerra imperialista

di Lenin Vladimir I. \

Vladimir Ilič Ul'janov LENIN Simibirsk, 1870-Gorki Leninskie, 1924 Politico. Studiò Legge presso l'Univeristà di Kazan e dopo aver frequentato circoli populusti si avvicinò, tramite le letture di classici del marxismo, alla socialdemocrazia. Nel 1895 fondò con Martov l'Unione di lotta per l'emancipazione della classe operaia, che nel 1898 con altri gruppi avrebbe dato vita al Partito Operaio Social-Democratico Russo (POSDR). Dopo essere stato arrestato e condannato a tre anni di deportazione in Siberia andò in esilio e si stabilì in Svizzera, dove fondò i periodici "Iskra" e "Zarja" e più tardi "Vperëd". Leader riconosciuto della componente bolscevica del POSDR, allo scoppio della Prima guerra mondiale criticò i partiti socialisti che avevano votato i crediti di guerra e fu tra gli animatori delle conferenze di Zimmerwald e Kienthal, dove cercò di lanciare la parola d'ordine della trasformazione della guerra imperialista in guerra civile rivoluzionaria. Dopo la rivoluzione russa del febbraio 1917 che rovesciò il potere zarista tornò in Russia con lo scopo di ostacolare il Governo provvisorio, che intendeva proseguire la guerra e con l'obiettivo di richiedere il trasferimento di tutti i poteri ai Soviet degli operai e dei soldati. Di fronte al progredire della crisi politica il 7 novembre 1917 guidò la rivoluzione bolscevica e divenne il nuovo capo del governo, denominato Consiglio dei Commissari del Popolo, guidandolo nella lunga guerra civile che oppose il nuovo Stato sovietico ai generali bianchi sostenuti dall'Intesa e nelle successive fasi di ricostruzione. Presiedette la costituzione della nuova Russia sovietica tramite la nascita della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa nel 1918 e tramite la fondazione dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche nel 1922.

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