Premiate dalla Giuria internazionale e dal Comitato giornalistico nel corso della cerimonia dell’8 marzo le vincitrici della prima edizione del Premio Inge Feltrinelli.
La vincitrice del Premio “Diritti in Costruzione”, dedicato alle opere di fiction e non-fiction, è la scrittrice Wayétu Moore con “I draghi, il gigante le donne” (Edizioni E/O), un’opera in cui il crudo realismo della guerra civile in Liberia si intreccia con l’ingenua fantasia di una giovanissima protagonista.
Tra le inchieste giornalistiche raccolte nella sezione “Diritti Violati”, si è distinta invece “La trilogia del confine: vite sospese tra Bielorussia e Polonia” di Agata Kubis, potente ed efficace nella sua capacità di accendere i riflettori sull’esperienza dei migranti intrappolati nelle foreste sul confine tra Polonia e Bielorussia.
Infine, tra le sceneggiature di podcast proposte dalle scuole superiori italiane nella sezione “Diritti in pratica”, ad aggiudicarsi il primo posto è “PUNTOACAPO”, il lavoro curato dalla classe 4D del Liceo Scientifico Pasquale Stanislao Mancini di Avellino che ripercorre, tra avversità e pregiudizi, il lungo e complesso itinerario di integrazione di donne rifugiate approdate in lrpinia in cerca di libertà.
Questi i tre lavori che hanno vinto la prima edizione del Premio. Durante la cerimonia, a premiare la scrittrice, la giornalista e la scuola vincitrice, sono stati rispettivamente il Presidente Carlo Feltrinelli e l’Amministratrice Delegata Alessandra Carra, la giornalista Lucia Annunziata e l’insegnante Franco Lorenzoni.
In aggiunta ai primi premi, per ciascuna delle prime due categorie sono state assegnate dalla giuria internazionale anche due menzioni speciali. Tra le inchieste giornalistiche, la “Menzione Speciale alle fonti e ai linguaggi innovativi” è stata assegnata dal giornalista Ezio Mauro a “The banality of brutality. 33 giorni sotto assedio a Bucha, in Ucraina” di Elena Loginova e Yana Korniychu, mentre l’operazione giornalistica della testata indipendente Mada Masr è stata riconosciuta come il “Miglior progetto editoriale indipendente”, premiato sempre dal giornalista.
Per le opere di fiction e non-fiction, a salire sul palco è stata Kerri Arsenault con il suo “Mill Town. La resa dei conti” (Black Coffee), premiata da Piergaetano Marchetti, in rappresentanza di BookCity Milano, e da Ricardo Franco Levi, in rappresentanza di AIE, come l’opera capace di mettere al centro il “Tema emergente”. Il “Voto del pubblico” ha invece identificato “Prostitute in rivolta. La lotta per i diritti delle sex worker” di Molly Smith e Juno Mac (Tamu) come il titolo più capace di accendere la riflessione sulle richieste di riconoscimento e sulle nuove domande di tutela emerse nella società contemporanea, premiato sul palco da Nana Lohrengel, in rappresentanza di Scuola Librai.
Si ringraziano i promotori del Premio: AIE, BookCity Milano, Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri
Con il sostegno di Fondazione Cariplo
“Diritti in pratica” è in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito