In meno di dieci anni, l’ICS di Palermo ha abbattuto il tasso di dispersione scolastica dei suoi studenti, trasformandosi anche nel centro propulsivo della rigenerazione del quartiere in cui si trova. Ecco come
L’Istituto Comprensivo Statale “Sperone-Pertini”, con sette plessi e più di 1200 alunni, si trova alla periferia sud-est di Palermo, nei quartieri Brancaccio-Sperone, lo stesso contesto in cui si muoveva padre Pino Puglisi.
In questo territorio con diritti speciali e in cui la marginalità non è solo geografica, la scuola ha provato ad assumere doveri speciali, proprio partendo dai diritti. Primo fra tutti, quello alla scuola: dieci anni fa, nell’anno scolastico 2012/13, nell’istituto si registrava un tasso di dispersione scolastica del 27,3%; dopo quattro anni la percentuale è passata al 3,3%.
Negli anni ha preso corpo una sorta di modello trasformativo, che ha subìto un’evoluzione. I primi passi in questo senso sono stati compiuti dentro la scuola, moltiplicando le opportunità formative (sempre gratuite) anche il pomeriggio, il sabato mattina e durante l’estate, e realizzando azioni concrete, come il recupero del plesso “Sandro Pertini”: in un’ala abbandonata dell’edificio sono state attivate due sezioni di scuola per l’infanzia, grazie a un “porta a porta” che ha coinvolto i commercianti della zona; l’anno successivo le sezioni sono diventate tre e a distanza di due anni è stata avviata la scuola primaria e ripopolata la scuola media: a fronte di sole quattro classi nel 2013/14, oggi il plesso Pertini è un piccolo istituto comprensivo (all’interno del più grande ICS “Sperone-Pertini”) con 31 classi e spazi interni ed esterni rigenerati.
Una volta ristabilita l’alleanza scuola/famiglie, la scuola stessa “ha preso fiducia”, ha osato sempre più spesso percorrere le strade del quartiere, osservarlo, ascoltarlo, raccoglierne le istanze.
E gradualmente, in un quartiere noto per essere una delle piazze di spaccio di droga più imponenti del Sud-Italia, e dove paradossalmente una piazza non c’è (ci sono solo crocevia), la scuola è diventata piazza di quartiere. E il quartiere è divenuto scuola.
La scuola si è fatta promotrice di un processo di rigenerazione del quartiere Sperone che è tuttora in continuo divenire, passando dalla progettazione di un asilo nido per bambini 0/3 anni (servizio di cui il quartiere è totalmente privo) all’arte urbana, partecipando attivamente alla realizzazione di murales di differenti autori, dall’incontro con l’artista Cesare Cremonini e il suo progetto civico #IoVorrei (sul cui prosieguo stiamo ragionando insieme) alle più recenti iniziative correlate a SPERONE167.
La prima azione particolarmente incisiva fuori dalla scuola risale a tre anni fa, con il progetto di rigenerazione urbana Lab Sperone Children.
Il 6 maggio 2019, alla fine di un percorso entusiasmante, Lab Sperone Children, il laboratorio avviato dall’Istituto Sperone-Pertini e dall’Ordine degli Architetti di Palermo, consegnava al Comune un progetto per trasformare un fazzoletto di territorio del quartiere, un’area adiacente a via XXVII Maggio, fino ad allora simbolo di degrado, in un luogo a misura di bambino. Lì, fino a tre mesi prima, sorgeva il rudere di quello che avrebbe dovuto essere un asilo nido, consegnato all’amministrazione comunale nel 1977, mai entrato in funzione, allestito negli anni tre volte e tre volte lasciato all’abbandono e alla depredazione, fino a un incendio devastante nel luglio 2013.
I bambini lo chiamavano “la casa degli orrori”: spazio di prostituzione, spaccio e consumo di droga. La scuola per quattro anni ne chiese l’abbattimento, fino al 19 febbraio 2019, data della demolizione da parte del Comune, tra gli applausi degli abitanti.
Oggi quel fazzoletto non ha più macerie, ma non è un giardino, né un campo sportivo, men che meno un asilo nido. A fronte di una forte mobilitazione di cittadini grandi e piccoli del quartiere e di professionisti entusiasti, l’amministrazione comunale (decaduta nel maggio 2022) non ha dato seguito agli impegni presi.
L’azione della scuola con e per il territorio continua con il partenariato in SPERONE167 Per una comunità della cura, nato da un’idea dell’artista palermitano Igor Scalisi Palminteri, Danilo Alongi di Afea Art & Rooms e l’artista salentino Chekos come gemellaggio tra città, comunità e artisti. Il filo rosso che lega l’alleanza creativa di SPERONE167 (ideatori e partner) è il desiderio di rendere manifesto tutto ciò che oggi è negato (infanzia negata, diritti negati, mare negato, spazi negati) e passare dalla constatazione della negazione all’impegno per il cambiamento. Parole chiave di SPERONE167 sono: arte, cultura, bellezza, partecipazione, dalle periferie al centro, autodeterminazione.
Le prime due tappe di Lecce (22-29 marzo 2022) e Palermo (3-10 aprile 2022) sono state caratterizzate da due grandi interventi murali (L’amore non è amato e Gridalo al mondo), dallo scambio tra le due comunità scolastiche dell’ICS Sperone-Pertini di Palermo e dell’ICS Stomeo-Zimbalo di Lecce, e da una serie di importanti momenti correlati. L’esperienza fin qui fatta ha inoltre dato vita a un docufilm con la regia di Davide Currao, che stiamo presentando in numerosi festival e concorsi.
Conclusa la prima fase di SPERONE167, l’alleanza creativa si è interrogata su come dare continuità all’esperienza: dal 10 al 22 ottobre allo Sperone interverranno le due artiste urbane argentine MEDIANERAS, Vanesa Galdeano e Analí Chanquía. L’opera sarà inaugurata sabato 22 ottobre attraverso la Visual Art Experience curata da Odd Agency.
Come sempre, l’arte è il pretesto; il fine è la bellezza, la cura e la promozione di persone, comunità, luoghi.
All’interno dell’alleanza, costituita dagli ideatori e dai main partner, tutti e tutte operano volontariamente senza alcun compenso. Sin dalla nascita di questa esperienza lo strumento utilizzato per il finanziamento delle attività è stato il crowdfunding, con tutti i pro ma anche con tutte le difficoltà connesse. Per evitare qualsiasi strumentalizzazione politica (SPERONE167 ha iniziato le proprie attività a ridosso delle elezioni amministrative nella città di Palermo) l’alleanza creativa SPERONE167 ha scelto di non richiedere e di non usufruire di fondi pubblici, né beneficiare di patrocini a titolo oneroso o a titolo gratuito di alcun Ente pubblico. Di contro, hanno aderito all’iniziativa numerose realtà private e singoli cittadini. Tuttavia, si pone il tema della sostenibilità in termini di risorse umane e finanziarie e ci si sta interrogando su come interloquire soprattutto con l’amministrazione comunale affinché si impegni per il quartiere secondo mandato istituzionale, in sinergia (ma senza delega) con l’alleanza di SPERONE167 e con gli altri attori presenti sul territorio.
Tutto ciò che è successo e che è in divenire nel quartiere Sperone, dentro e fuori la scuola, spinge a fare qualche considerazione per ridefinire gli spazi di vita, di servizio, di socialità e di bellezza di tante grandi città. Il PNRR prevede cospicue risorse che potrebbero incidere come mai prima sullo sviluppo socio-economico di intere aree. Cosa significherà il PNRR in termini di burocrazia e di tempo è impossibile saperlo. Lì dove ci sono i fondi spesso mancano i progetti.
Il tempo che viviamo impone alle istituzioni un cambio di passo: è tempo di passare dagli annunci ai progetti e dai progetti alla loro realizzazione.
Qui a Palermo, in un luogo al margine eppure epicentro di tante differenti energie, crediamo fortemente che il punto di ri-partenza non possano che essere le periferie, e quelle meravigliose alleanze creative animate dalle scuole, patti di comunità o da altri “cuori pulsanti”, capaci di ridare protagonismo a persone e territori, richiamare il commitment delle Istituzioni, a sostegno di processi di autodeterminazione e fioritura individuali e collettivi.