La guerra in Ucraina ha reso le già fosche prospettive economiche post-Covid (VoxEu) ancora più cupe.

Certo è che la risposta non potrà essere un thatcherismo riscaldato (Guardian).

Secondo l’Ocse, la guerra e le relative sanzioni imposte sull’economia russa costeranno 1 punto del Pil globale (Agi).

Con ricadute in particolare sui Paesi più poveri, che potrebbero risentire della mancanza dei beni alimentari (The Economist), come ha raccontato il presidente libanese Michel Aoun (Repubblica).

Lo stesso commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni ha detto che le previsioni di crescita europee del 4% non sono più realistiche (Tiscali).

E il tentativo di diversificazione delle fonti energetiche, con il ritorno al carbone e al gas per liberarsi dalla dipendenza da Mosca, mette a rischio la transizione ecologica che finora è stata perseguita (Corriere)

 

Secondo Rivista Energia, è comunque possibile liberarsi dal gas russo facendo ricorso a tutte le tecnologie possibili e investendo in quelle nuove.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto un Recovery di guerra per completare l’integrazione dell’Ue anche sotto il profilo energetico e militare (Euractiv).

Nello stesso tempo, però, se le ricadute delle sanzioni sull’economia di Mosca, con la fuga di molte società occidentali (Cnn), non metteranno forse fine alla guerra di Putin, potrebbero avere effetti solo sul lungo termine e nello stesso tempo essere disastrose per i civili russi (Jacobin).

Ecco perché, secondo Le Mondele sanzioni andrebbero ripensate: perché in un mondo sempre più diseguale, il loro effetto è molto più pesante su milioni di russi comuni che non sugli oligarchi.

Tra i Paesi che hanno inflitto le sanzioni contro Mosca e quelli che invece le hanno condannate, il mondo ora appare spaccato (Ispi). E l’economia russa è sempre più isolata, anche sul fronte digitale (Agenda Digitale), a un passo dal default (Milano Finanza).

Nei prossimi anni, in ogni caso, il tentativo di sottrarsi a ricatti economici reciproci porterà a una riconfigurazione dell’economia mondiale per gruppi integrati di Paesi. È quella che Lavoce.info chiama “riglobalizzazione selettiva”.

Condividi
pagina 123191\