«In altre parole bisogna» – spiega Valeria Cantoni Mamiani nel libro Leadership di cura. Dal controllo alle relazioni – «sviluppare una “leadership di cura”, presente, coinvolgente, in ascolto», la cui caratteristica fondamentale è la sua capacità di prendersi cura delle persone lasciando spazio alla loro autonomia: questa nuova forma di leadership preferisce la collaborazione alla competizione e si concentra sui bisogni reali, coinvolgendo nella loro definizione i destinatari dei benefici, per poter prendere decisioni finalizzate al bene dell’impresa e al contempo alla sostenibilità delle persone che vi lavorano. Il volume, che è – come scrive Pierluigi Celli nella Prefazione – «una preziosa guida per ripensare comportamenti e modelli organizzativi consolidati, ormai inutilizzabili nella loro orgogliosa fatuità», verrà presentato mercoledì 19 gennaio alle ore 18.00 in diretta sul canale Youtube e sulla pagina Facebook di Vita e Pensiero.
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Ne parlano con l’autrice:
Pierluigi Celli, manager e scrittore Vittorio Lingiardi, psicoanalista, psichiatra e scrittore Massimiliano Tarantino, direttore di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e di Feltrinelli Education Conduce e modera Riccarda Zezza, ceo di Lifeed e saggistaI manager oggi sono a un bivio: mantenere uno stile e un’idea di leadership verticale, patriarcale e assertiva, oppure aprirsi a forme più inclusive, in ascolto e capaci di vivere il ruolo senza troppo identificarvisi, «nell’orizzontalità del proprio procedere in mezzo ai cambiamenti del contesto e dell’organizzazione»? Il primo modello, basato sulla solitudine delle scelte e sul dettare decisioni prese dall’alto, ha funzionato bene in passato ed è stato alla base dello sviluppo industriale degli ultimi settant’anni. Ora è il momento di praticare una nuova forma di leadership, «capace di convertire la cultura organizzativa del sacrificio alla soddisfazione condivisa, dall’autoritarismo all’ascolto dei reali bisogni delle persone», rendendo così possibile il superamento dei concetti contrapposti di paternalismo autoritario e maternalismo accudente.