Università degli Studi di Milano

Tra le innumerevoli conseguenze che la crisi sanitaria legata alla pandemia Covid-19 avrà sugli stati di tutto il mondo, è utile riflettere anche sulle possibili ripercussioni per la democrazia. Ormai da diversi anni, si parla di un trend illiberale in corso e del rischio di una deriva autoritaria globale. Quali effetti avrà la pandemia Covid-19 sulla stabilità dei regimi democratici contemporanei? Quali i rischi e quali invece le opportunità?

Prima di tutto occorre precisare che, se gli effetti della pandemia Covid-19 su tanti aspetti della vita sociale sono già ben visibili (i danni economici, per esempio), le sue implicazioni sulla democrazia saranno verosimilmente di medio/lungo periodo. Certamente, tuttavia, alcune problematiche sono già emerse. I lockdown, per esempio, rappresentano per loro natura una limitazione di alcune delle libertà normalmente garantite ai cittadini dei paesi democratici. Si pensi alla libertà di muoversi, di riunirsi e di manifestare e al diritto alla privacy, a cui le tecnologie per il tracciamento dei contagi ci costringono in parte a rinunciare. Preoccupa anche il depotenziamento che i parlamenti di molti paesi hanno subito in questi mesi, in nome della necessità dei governi di prendere decisioni urgenti, ma a scapito della capacità di controllo da parte dei rappresentati dei cittadini sull’operato di chi i cittadini li governa. Infine, occorre anche considerare i rinvii delle elezioni avvenuti in alcuni paesi, e con essi la limitazione del diritto dei cittadini di scegliere i propri governanti. 

Questi e altri effetti di breve periodo sono certamente preoccupanti, soprattutto per gli abusi a cui possono facilmente prestarsi, come dimostra l’attenzione a loro rivolta da alcuni eminenti centri di studio, tra cui Freedom House, IDEA e Varieties of Democracy. È pur vero che oggi, a pandemia ancora in corso, ci troviamo in uno “stato di emergenza” che giustifica alcune deroghe al normale funzionamento della democrazia, anche se non una sua vera e propria sospensione, a patto che tali eccezioni siano “proporzionate, necessarie e non-discriminatorie”. La sfida sarà ripristinare il normale funzionamento della democrazia all’indomani della pandemia. È proprio alle conseguenze di medio-lungo periodo della pandemia sulla stabilità dei paesi democratici che vorrei prestare attenzione e, in particolare, a tre fattori che potrebbero influenzarne il futuro in maniera rilevante.

 

Il primo di questi fattori è la presenza in un paese di partiti e/o leader politici antidemocratici. Con questo termine si intendono qui attori la cui agenda politica, qualunque sia l’ideologia che la ispira, mette in discussione in modo esplicito o implicito alcuni dei principi e delle istituzioni che regolano il funzionamento di un regime democratico. Tra questi, i più importanti (e spesso i più attaccati) sono il diritto di criticare l’operato del governo, la tutela delle minoranze e l’idea che l’investitura popolare non legittima un governo ad abusare del proprio potere o a sfuggire al controllo da parte di altri organi istituzionali (il sistema giudiziario, su tutti). 

Se in un paese tali forze antidemocratiche sono presenti in modo non marginale, si prospetta una situazione di rischio per la democrazia, che la pandemia Covid-19 potrebbe aggravare. Per capire come, dobbiamo prendere in considerazione altri due fattori. Uno riguarda l’effettivo ruolo ricoperto nell’arena politica dalle suddette forze antidemocratiche al momento dello scoppio della pandemia. Per semplicità, limitiamoci a distinguere una situazione in cui le forze antidemocratiche si trovano all’opposizione da una in cui esse sono al governo. L’altro fattore in gioco è la gestione della pandemia. Anche in questo caso, distinguiamo semplicemente tra una gestione efficace, ovvero in grado di contenerne i danni, e una gestione fallimentare. 

Considerando questi fattori insieme, emergono quattro possibili scenari futuri per i paesi democratici che si trovano oggi ad affrontare la pandemia Covid-19. Il primo prevede una gestione fallimentare della pandemia da parte del governo e la presenza di forze politiche antidemocratiche all’opposizione. Si tratta di uno scenario preoccupante, in quanto gli insuccessi del governo potrebbero offrire all’opposizione antidemocratica l’occasione per fomentare il dissenso. In caso di nuove elezioni – siano esse siano semplicemente previste dal calendario elettorale, o si sia reso necessario anticiparle in seguito a una crisi di governo – le forze antidemocratiche avrebbero così l’occasione per salire al potere. 

 

Uno scenario altrettanto inquietante vede le forze antidemocratiche al governo e capaci di gestire efficacemente la crisi sanitaria. In tal caso, la pandemia potrebbe rappresentare l’occasione per giustificare azioni volte a espandere il potere esecutivo e a violare i diritti dei cittadini (o di alcuni gruppi) in misura superiore a quanto lo stato di emergenza effettivamente richieda. Inoltre, un’efficace gestione della pandemia potrebbe rafforzare la popolarità di questo governo, aumentando così il rischio che le limitazioni democratiche acquisiscano legittimità e si consolidino nel tempo.

Oltre ai pericoli appena discussi, la pandemia potrebbe tuttavia creare anche delle opportunità per il rafforzamento delle istituzioni democratiche in alcuni paesi. Per esempio, esaminiamo le implicazioni di un terzo scenario in cui, similmente al precedente, si riscontra la presenza di forze antidemocratiche al governo, che però in questo caso si dimostrano incapaci di gestire la pandemia in maniera efficace. Questa situazione risulterebbe in un indebolimento delle forze antidemocratiche, e con esso aumenterebbe la probabilità di una loro cacciata dal governo. Anche il quarto scenario configura un’opportunità di consolidamento democratico. In esso, le forze antidemocratiche si trovano all’opposizione, mentre il governo si mostra in grado di gestire la pandemia in maniera efficiente. In quest’ultimo caso, l’efficacia dell’azione del governo potrebbe non solo rafforzarne la tenuta ma, soprattutto, indebolire le forze antidemocratiche privandole di un argomento con cui cercare di delegittimare il sistema.

A pandemia Covid-19 ancora in corso, qualsiasi considerazione sugli scenari futuri rischia di apparire astratta, soprattutto quando il tema in discussione è la stabilità della democrazia. Alcuni recenti studi evidenziano che il rischio di uno scivolamento verso l’autoritarismo sia particolarmente alto per quelle democrazie che versavano in una situazione di fragilità già prima della pandemia, mentre le democrazie più consolidate hanno finora mostrato una buona tenuta. In linea con questi studi, la mia riflessione si è focalizzata su quei contesti in cui una minaccia per la democrazia – in particolare, la presenza di forze antidemocratiche – preesisteva allo scoppio della pandemia. Senza azzardare previsioni riguardo a quali tra gli scenari sopra illustrati si realizzeranno e dove, averli qui delineati può rivelarsi utile a comprendere non solo le sfide che potremmo dover affrontare, ma anche le opportunità che si potrebbero presentare.

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