Pietro Secchia
Rivoluzionario di professione:
carcere, confino, Resistenza
carcere, confino, Resistenza
Il «lungo antifascismo» di Secchia affonda le radici nella dolorosa esperienza del carcere e del confino fascisti. Un calvario lungo quasi tredici anni, che lo trasforma in un autentico «rivoluzionario di professione» al pari di tanti altri militanti comunisti che condivisero con lui la scelta del ritorno in Italia.
Un passaggio biografico (e generazionale) che Secchia rivendica, nel dopoguerra, quale atto fondativo della Resistenza, e di cui si impegna personalmente a ricostruire e diffondere la conoscenza, a cavallo tra storia e memoria.