Pietro Secchia

Il fondo Pietro Secchia (Occhieppo Superiore, 1903 – Roma, 1973) non è solo la traccia documentale della biografia del suo soggetto produttore e delle vicende del Partito comunista di cui fu esponente di spicco. Esso ci restituisce la storia di una generazione di uomini e donne che hanno attraversato il fascismo e ne sono stati perseguitati, innervando la Repubblica di una classe dirigente nuova, alla ricerca di un punto di equilibrio tra tensione rivoluzionaria e spinte riformiste, identità e allargamento del consenso.

La parabola di Secchia, «rivoluzionario di professione» incarcerato dal Regime, comandante partigiano, dirigente comunista, senatore della Repubblica, vive nelle decine di migliaia di carte e fotografie che ci ha lasciato: corrispondenza, discorsi, quaderni, scritti editi e inediti. Tutte testimonianze di una costante attenzione alle fonti storiche per la costruzione del discorso pubblico, di un ancoraggio dell’impegno politico a iniziative editoriali di larga diffusione, della costruzione di un metodo politico-culturale in grado di trasmettere alle nuove generazioni un sistema di valori improntati all’antifascismo.


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