23 (8 marzo secondo il calendario gregoriano)
Le manifestazioni programmate per la Giornata internazionale della donna si trasformano in scioperi di massa contro la guerra, l’autocrazia e il carovita. Nei giorni successivi gli scioperi si estendono e si moltiplicano nei numeri.
25
Dal quartier generale di Mogilëv, Nicola II telegrafa al generale Chabalov, comandante della regione militare di Pietrogrado, ordinandogli di liquidare i disordini ed emana il decreto di sospensione dei lavori della Duma.
26
50 dimostranti vengono uccisi in Piazza Znamenskaja.
27
Le truppe si rifiutano di sparare sui dimostranti, diserzioni. Prigioni, tribunali e il palazzo dell’Ochrana (la polizia segreta) vengono incendiati. Le guarnigioni si uniscono ai rivoluzionari. Si forma il Comitato esecutivo del Soviet di Pietrogrado.
1
Soviet di Pietrogrado: formazione di comitati eletti tra i militari di grado inferiore di tutti i reparti delle forze armate. Ogni compagnia doveva eleggere un rappresentante che si sarebbe presentato alla sede del Soviet. Il Soviet, guidato da una maggioranza di menscevichi e socialrivoluzionari, consegna il potere nelle mani del Comitato provvisorio della Duma.
2
Nicola II abdica a favore del fratello, il Granduca Michele.
3
Il Granduca Michele abdica a sua volta, si forma un governo provvisorio sotto il primo ministro principe Georgij Evgen’eviČ L’vov. Ministro degli affari esteri è il leader del partito borghese dei cadetti, Pavel Miljukov.
3
Ritorno di Lenin in Russia dalla Svizzera. •4 alla conferenza del Partito bolscevico Lenin espone quelle che diverranno note come “Tesi d’Aprile”.
7
Le Tesi d’Aprile vengono pubblicate sulla Pravda col titolo “Sui compiti del proletariato nella rivoluzione attuale”, ma accompagnate da una nota critica della redazione (diretta da Stalin e Kamenev) che si dissociava dalle posizioni espresse.
8
La Pravda pubblica un articolo di Kamenev, critico con la posizione di Lenin, dal titolo “I nostri disaccordi politici”.
28-29
Si riunisce la conferenza panrussa del Partito bolscevico: le tesi di Lenin ottengono la maggioranza. Viene adottata la parola d’ordine “Tutto il potere ai Soviet”.
4
Trotskij giunge finalmente a Pietrogrado: si trovava da un mese in un campo di prigionia inglese dopo che il piroscafo su cui viaggiava di rientro dagli Stati Uniti era stato fermato dalle autorità portuali ad Halifax, Canada. •5 rimpasto nel governo L’vov: salgono a sei i ministri socialisti, Kerenskij ministro della guerra e della marina.
10
Riunione tra il Partito bolscevico e l’Organizzazione politica interdistrettuale di Trotskij, i Mezhraijontsij, per discutere la fusione tra le due organizzazioni.
3
Primo Congresso Panrusso dei soviet a Pietrogrado: 285 delegati ai Socialrivoluzionari, 248 menscevichi e 105 bolscevichi. Si chiuderà il 24.
16
Kerenskij ordina l’offensiva contro le forze austro-ungariche. Successo iniziale.
3
Su pressione degli alleati il governo ordina un’azione militare su vasta scala in Galizia. Per quattro giorni una dimostrazione popolare blocca Pietrogrado. I dirigenti bolscevichi si sforzano di arginarla perché non ritengono i rapporti di forza ancora completamente favorevoli. Sono le cosiddette “giornate di luglio”.
6
Contrattacco tedesco e austro-ungarico. I russi si ritirano nel panico, saccheggiando la città di Tarnopol. Il governo scatena una repressione antibolscevica: Kamenev è arrestato, Lenin e Zinovev fuggono in Finlandia. Lenin è accusato dal governo Kerenskij di aver preso soldi dall’imperatore tedesco per finanziare un colpo di Stato bolscevico in Russia, e di conseguenza, il ritiro delle truppe russe dalla guerra.
7
Fallimento dell’offensiva in Galizia e conseguente crisi di governo: L’vov si dimette. Kerenskij è il nuovo primo ministro.
22
Trotskij e LunaČarskij arrestati. •26 mentre i principali dirigenti sono in prigione o nascosti all’estero, si riunisce il VI Congresso del partito: tocca a Stalin e Bucharin presentare i rapporti politici, presiede Sverdlov.
19
Il generale Kornilov abbandona, praticamente senza combattere, Riga all’esercito tedesco, mettendo così in pericolo la stessa capitale Pietrogrado; comincia a raccogliere, alle spalle del fronte, truppe ritenute fedeli con lo scopo di farle marciare sulla capitale.
26
Kerenskij, rendendosi conto del pericolo, destituisce Kornilov ma quest’ultimo non riconosce l’ordine e fa marciare i cosacchi su Pietrogrado. Le truppe non rispondono agli ordini del governo provvisorio. I bolscevichi creano il “Consiglio di guerra per la difesa di Pietrogrado” che organizza venticinquemila operai nella Guardia rossa. Gli operai delle officine Putilov prolungano la giornata lavorativa a 16 ore per creare cannoni per la difesa della città. Trotskij parla ai marinai di Kronstadt per convincerli a opporsi a Kornilov. I ferrovieri bloccano i treni che trasportano le truppe. Fallisce il colpo di stato di Kornilov.
27
Kornilov viene arrestato e imprigionato.
1
A seguito dello sventato colpo di Stato, Kerenskij si autonomina comandante in capo e proclama la Repubblica russa. Kerenskij annuncia la formazione di un nuovo governo di coalizione social-borghese.
4
Trotskij e altri vengono liberati. Trotskij diventa il capo del Soviet di Pietrogrado.
9
I bolscevichi conquistano la maggioranza nel Soviet di Pietrogrado.
9
Lenin torna a Pietrogrado.
10
ll Comitato centrale bolscevico si riunisce ed approva, con una maggioranza di 10 voti contro 2 (Kamenev e Zinov’ev), l’insurrezione armata e la presa del potere.
16
Il Soviet di Pietrogrado crea il “Comitato Rivoluzionario Militare” presieduto da Trotskij.
20
Primo incontro del Comitato Rivoluzionario Militare di Pietrogrado.
24-25
Nella notte tra il 24 e il mattino del 25 i soldati e le guardie rosse occupano i punti strategici della città. Verso sera Kerenskij abbandona Pietrogrado. Apertura dei lavori del Secondo Congresso Panrusso dei Soviet: il congresso proclama che il potere è passato nelle mani dei soviet dei deputati degli operai, dei soldati e dei contadini. •26 nel secondo e ultimo giorno di sessione, il Congresso adotta i decreti sulla pace e sulla riforma agraria. Viene approvata la composizione del Consiglio dei commissari del popolo.