La Polonia di Solidarność

Nei documenti della Fondazione G. Feltrinelli

Cronologia generale

1976

Durante gli anni ’70, l’aumento generale dei prezzi imposti dal governo stalinista, a fronte di una stagnazione dei salari, porta a un primo movimento di protesta che, nel 1976, verrà represso nella violenza dal governo polacco.

1980

18 agosto.

In seguito al licenziamento, da parte delle autorità dei Cantieri navali di Danzica, dell’attivista dell’opposizione Anna Walentynowicz, gli operai entrano in sciopero. Chiedono la sua riassunzione e rivendicano l’aumento dei salari e dei sussidi.


17 settembre.

Sotto la guida di Lech Wałęsa, nasce il movimento Solidarność. La protesta si va progressivamente rafforzando e accanto alle richieste economiche emergono rivendicazioni di tipo politico.

1981

Nell’autunno del 1981 al 1° Convegno nazionale i delegati di Solidarność approvano il programma del sindacato “La Repubblica di Polonia Autonoma e Indipendente” che diventa simbolo dell’idea di democrazia e autogestione.

Il 13 dicembre 1981 il generale Wojciech Jaruzelski, capo di Stato e primo segretario del PZPR (Poup: Partito Operaio Unificato Polacco), proclama lo stato di guerra.

1982

La società civile, per esprimere il proprio dissenso allo stato di guerra, organizza molte manifestazioni di piazza. Le più imponenti si tengono il 1° maggio, il 3 maggio e il 31 agosto del 1982. Le autorità dello Stato le reprimono brutalmente con l’utilizzo dei funzionari della Milizia e dei reparti ZOMO (reparti meccanizzati della Milizia Civile).

Il sindacato viene ufficialmente sciolto dal governo l’8 ottobre.

1983

Nel giugno del 1983 Papa Giovanni Paolo II compie il secondo pellegrinaggio in Polonia che ha un grande significato religioso e nel contempo diventa un’occasione per manifestare simbolicamente il sostegno alle aspirazioni di libertà dei polacchi.

La legge marziale è revocata il 22 luglio, ma la politica di repressione da parte del regime di Wojciech Jaruzelski non cambia.

Nell’ottobre del 1983 Lech Wałęsa viene insignito del Premio Nobel per la Pace. A dicembre si presenta a ritirarlo alla cerimonia ufficiale sua moglie Danuta. Wałęsa rimane in Polonia per il timore di non poter più farvi rientro.

1984

Nell’ottobre 1984 viene rapito e assassinato dai funzionari dei servizi di sicurezza il cappellano di Solidarność, il sacerdote Jerzy Popiełuszko.

Durante il periodo della legge marziale (1981 - 1983) la Chiesa cattolica fu l’unica forza che poteva avere una certa possibilità di critica, attraverso le prediche durante la celebrazione delle Messe.

Le omelie e le prediche di padre Popiełuszko venivano regolarmente trasmesse da Radio Free Europe, che gli diede una certa popolarità anche all’estero.

Fu inizialmente minacciato e invitato al silenzio da parte del ministero dell’interno polacco, e il 13 ottobre 1984 fu coinvolto in un incidente stradale dal quale però uscì illeso.

Il funerale, al quale partecipano molti attivisti dell’opposizione con a capo Lech Wałęsa, si trasforma in una manifestazione di centinaia di migliaia di persone.

1986

L’arrivo al governo sovietico di Mikhail Gorbaciov rappresenta una svolta. Nel 1986, infatti, questi dichiara che non avrebbe più interferito nelle politiche interne degli altri paesi dell’Europa orientale. Wojciech Jaruzelski è ora costretto a negoziare con Walesa e il movimento sindacale.

L’11 settempre il governo concede l’amnistia per tutte le persone accusate di «crimini e violazioni contro lo Stato e l'ordine pubblico»: 225 prigionieri politici sono ora liberi.

1988

Nel 1988 una nuova ondata di scioperi e agitazioni sindacali si diffonde in tutta la Polonia; tra le richieste degli scioperanti spicca il riconoscimento governativo di Solidarność.

1989

Dal 6 febbraio al 5 aprile 1989 si tengono a Varsavia gli incontri della “Tavola Rotonda”, ai quali partecipano esponenti dell’opposizione, del Poup e della Chiesa cattolica. Le decisioni più importanti riguardano la legalizzazione di Solidarność e l’ammissione dell’opposizione a partecipare alle elezioni per il Parlamento.


Il 4 giugno 1989 si tengono le prime attese elezioni parzialmente libere. Al Sejm, Camera dei Deputati, il 65% dei seggi è assicurato ai comunisti. Solidarność ottiene circa il 99% dei seggi al Senato e l’intera percentuale disponibile al Sejm. Jaruzelski, unica candidatura per la presidenza, viene eletto dalle Camere per un solo voto; viene nominato primo ministro - il primo non comunista dal 1940 – Tadeusz Mazowiecki.

1990

29 gennaio.

Durante l'ultimo congresso del PZPR si decide di sciogliere il partito.

19-24 aprile.

Si tiene il congresso nazionale dei delegati di NSZZ “Solidarność”. Lech Wałęsa viene eletto presidente per la seconda volta.

27 maggio.

Le prime elezioni amministrative pienamente libere: i candidati dei Comitati Cittadini ottengono il 41%.

9 dicembre.

Nel secondo giro di elezioni, Lech Wałęsa diventa il presidente della Polonia.